Il futuro di Atos Lombardini è in pericolo
Il futuro di Atos Lombardini sembra molto cupo. Il marchio emiliano di abbigliamento femminile, che realizza il 65% del suo giro d'affari all'estero, è piombato da qualche mese in una profonda crisi finanziaria, prendendo tutti di sorpresa.
Fondata nel 1986 a Bologna da Atos e Silvana Lombardini, alle porte di Bologna presso il Centergross, considerato come la capitale del pronto moda Made in Italy, nel cuore della fast fashion italica, l'azienda di abbigliamento donna, che produce il marchio Atos Lombardini e la seconda linea Atos, si è trasformato negli anni in un prêt-à-porter programmato e rappresenta il tipico esempio del “saper fare” nostrano, confezionando un buon prodotto dallo stile chic "all'italiana", proposto a un prezzo competitivo anche se completamente realizzato all'interno della penisola.
Oggi gestito da Silvana Lombardini e dalle sue figlie, Alessandra, responsabile dello stile e della produzione, ed Elena, che coordina il commerciale, i rapporti con il mercato e i media, il brand ha dato il via nel 2014 a un vasto piano d'espansione inaugurando uno showroom a Milano e moltiplicando le aperture di negozi in parallelo alla sua presenza presso circa 700 dettaglianti mondiali. Ultima in ordine di data, l’inaugurazione nell'ottobre 2016 di un monomarca nel centro commerciale “Citywalk” di Dubai.
Le prime difficoltà sono emerse negli ultimi mesi con l'indebitamento causato dai cospicui investimenti realizzati e dal calo delle vendite in Russia e in Cina, due dei principali sbocchi commerciali di Atos Lombardini, che hanno spinto l'azienda familiare a chiedere in settembre al Tribunale di Bologna di essere posta in concordato preventivo in continuità aziendale.
Lo scorso 21 dicembre, il Tribunale ha respinto la richiesta, dichiarando il fallimento di Lombardini, il cui fatturato nel 2015 si aggirava sui 25 milioni di euro. Nel frattempo, un compratore aveva avviato i passaggi necessari per acquisire la gestione del marchio principale Atos Lombardini. Si tratta della società italiana D’avant Garde Tricot, specializzata nella maglieria. Ma ora quest'ultima si trova bloccata a seguito della pronuncia del fallimento della società da parte del giudice.
Contattato da FashionNetwork, un rivenditore del marchio ha indicato di aver normalmente ricevuto come al solito qualche giorno fa "la conferma dei suoi ordini con i piani di pagamento". E ha aggiunto: "Eravamo al corrente delle difficoltà attraversate dall'azienda, ma ci avevano assicurato che c'era un acquirente". In compenso, non ci è stato possibile contattare nessuno all'interno dell'azienda felsinea.
Dominique Muret (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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