APCOM
21 mar 2018
Il distretto lombardo della cosmetica realizza il 55% dell'export nazionale del settore
APCOM
21 mar 2018
Tra Crema, Bergamo, Milano, la Brianza e Lodi si concentra il più importante distretto italiano della cosmetica, circa 500 imprese che realizzano il 55% dei 4,7 miliardi di euro dell'export nazionale del settore. È quanto si legge sul sito della regione Lombardia, che riporta l'elaborazione della Direzione studi e ricerche di Intesa San Paolo, realizzata per Cosmetica Italia, l'associazione di categoria di Confindustria.

Nel 2017 le esportazioni italiane sono aumentate del 9% e dal 2008 al 2016 il distretto ha guadagnato quote di mercato, posizionandosi al quarto posto a livello mondiale dopo Francia, Usa e Germania, raggiungendo una quota del 5,3%. A confermare il trend positivo anche i dati di affluenza a Cosmoprof, la fiera internazionale della bellezza professionale, conclusasi qualche giorno fa a Bologna con oltre 250mila visitatori e un +11% di operatori esteri rispetto al 2017.
In questo contesto Milano è la prima provincia italiana per valore dell'export (20,5% del totale) e Bergamo si piazza al terzo posto, dopo Roma, con il 7,9%. Ben posizionate tra le prime 20 province anche Lodi (6,5%), Cremona (4%) e Monza-Brianza (3,8%). Le imprese lombarde della cosmetica, in prevalenza terzisti per i più importanti brand internazionali, realizzano grazie all'export il 60-65% del fatturato, principalmente verso Francia, Germania, Usa e Regno Unito.
Secondo quanto riportato sul sito della Regione, le ricadute positive del settore si fanno sentire sul territorio, in primis sull'occupazione con Milano che assorbe il 12,2% del totale nazionale degli addetti, seguita da Roma con l'8,8% e da Bergamo con l'8,5%. Il valore aggiunto per addetto in regione, dal 2008 al 2016, è aumentato del 13,4%, passando da un valore mediano di 53.800 euro a 67.200 euro a fronte di un costo per addetto salito del 7,4%, da 33.400 a 40.800 euro. Entrambi i fattori sono sopra il valore mediano delle altre regioni italiane, dove il costo del lavoroper addetto nel 2016 è di 35.700 euro e il valore aggiunto per addetto è di 59mila euro.
Il "beauty" è un settore a elevata competitività, lo dimostra il fatto che ogni anno le imprese investono in innovazione il 15 per cento dei ricavi, le startup hanno realizzato nel triennio 2014-2016 un incremento del fatturato del 22,4% e le imprese con brevetto hanno avuto una variazione del fatturato, nello stesso periodo, del +15,6%.
L'innovazione e la ricerca saranno sempre più importanti per conciliare il desiderio di mantenersi giovani e belli a lungo con la crescente attenzione per la naturalità dei prodotti. Secondo un'indagine Mintel le tendenze che influenzeranno l'industria della bellezza e della cura di sé nei prossimi anni saranno legate alla produzione green, con ingredienti naturali, meglio se di provenienza locale, e nel rispetto dell'ambiente.
Fonte: APCOM