Il direttore creativo contemporary di Marc Jacobs, John Targon, è fuori dall’azienda
Dopo aver preso il timone del design solo tre mesi fa, John Targon ha lasciato il suo incarico di direttore creativo di Marc Jacobs International. Secondo la stampa statunitense, Targon (il cofondatore della label Baja East) si è già separato da Marc Jacobs, come ha poi confermato un portavoce del gruppo LVMH, proprietario del marchio di New York.

"John Targon è un talentuoso designer e apprezziamo il lavoro che ha compiuto", ha dichiarato il gruppo LVMH ai mass media americani mercoledì sera, però il colosso francese si sarebbe reso conto che: “In ultima analisi, lavorare insieme non aveva senso per il brand e gli auguriamo il meglio”.
Non è stato possibile raggiungere né Targon né Marc Jacobs per un commento.
L’assunzione di Targon è avvenuta il 2 febbraio, sotto la guida del CEO di Marc Jacobs, Eric Marechalle. Lo stilista aveva ricevuto il titolo il titolo di direttore creativo della moda contemporanea (Creative Contemporary Director), un incarico pensato per costruire e sviluppare i prodotti a basso prezzo dell'etichetta statunitense.
Targon ha cofondato Baja East, marchio noto per il suo stile sportivo e rilassato, insieme a Scott Studenberg. In precedenza ha anche lavorato come direttore del wholesale per il menswear di Burberry, a cui sono seguiti brevi periodi da Céline e Prada.
Marc Jacobs ha dovuto affrontare problemi di vendite dal 2015, quando la casa madre ha deciso di riunire sotto l’unico marchio Marc by Marc Jacobs la linea diffusion con la collezione principale. Per rilanciarsi, il brand ha assunto il suo attuale CEO, Marechalle, prelevandolo da Kenzo lo scorso luglio, nel tentativo di ristrutturare il marchio e puntare a un mercato più giovane.
Più di recente, Marc Jacobs ha chiuso la linea maschile nel 2017, concludendo il suo accordo di licenza con Staff International SpA al termine della collezione per l’autunno 2017.
Nel frattempo, è stato annunciato uno stuolo di chiusure di boutique, con l'ultimo negozio londinese del marchio, nel quartiere di Mayfair, chiuso a gennaio ed altre location europee che seguiranno. La direzione ha comunicato che queste chiusure fanno parte di una più ampia ristrutturazione del marchio volta a prefigurare una futura ripresa nel retail.
Mentre LVMH non indica i dati dei fatturati delle sue singole marche, il gruppo ha fornito ripetuti indicatori degli sforzi compiuti da Marc Jacobs. Ma per ora il conglomerato francese del lusso sembra stare assorbendo il peso finanziario del marchio.
Nel primo trimestre del 2018, i ricavi del gruppo LVMH comprendendo tutti i settori produttivi, inclusi profumi e orologi, hanno raggiunto i 10,85 miliardi di euro (13,4 miliardi di dollari), crescendo del 13% rispetto all’anno precedente su base comparabile, escludendo oscillazioni valutarie, vendite e acquisizioni.
Gli analisti si aspettavano una crescita vicina al 9%.
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