Pubblicato il
5 lug 2012
5 lug 2012
Il denim italiano di Roy Roger’s accelera sull’estero
Pubblicato il
5 lug 2012
5 lug 2012
Nel dopoguerra Francesco Bacci torna da New-York con metri di tela blu comprata presso il principale produttore di denim dell’epoca Cone Mills. “Questo tessuto molto resistente era usato per fare i pantaloni da lavoro. Quando i miei nonni hanno capito il successo del jean, hanno creato il marchio Roy Roger's prendendo il nome da un sarto americano. Negli anni ’70 sono arrivati a produrre fino a 25.000 pezzi al giorno”, racconta il nipote Guido Biondi, direttore creativo, che ha ripreso in mano da poco con suo fratello Niccolò (amministratore delegato) l’impresa familiare Manifatture 7 Bell di Campi Bisenzio, alle porte di Firenze.
Roy Roger's collezione P/E 2013 |
Sul posto un nuovo sito di 7.500 m2 ospiterà a breve gli uffici stile e di produzione nonché la prototipia e la logistica, e dovrebbe permettere alla società, che fattura circa 30 milioni di euro, di accelerare la sua strategia di espansione. In questi ultimi anni, la collezione principale Roy Roger’s è stata riposizionato in un segmento medio alto e distribuita in una fascia di negozi più alta (1.200 clienti multimarca in Italia). La collezione offre un total look per uomo, donna, bambino, composto da 250 pezzi totalmente Made in Italy.
«Da qualche stagione ci sviluppiamo anche sui mercati esteri, soprattutto europei. Siamo presenti in Belgio, Olanda, Germania, Svizzera, Spagna, Russia e da poco in Francia”, puntualizza Guido Biondi. L’impresa di denim guarda anche all’Asia. Dopo aver aperto 5 anni fa una boutique a Milano, in corso di Porta Ticinese, Roy Roger's sta per inaugurare un concept store di 90 m2 nel centro di Firenze, in via Calimala, vicino a Luisa Via Roma, che le servirà da vetrina. “È un test per mostrare il savoir-faire toscano agli investitori cinesi”, spiega Barbara Portaluri, consulente in carica della direzione commerciale. L’apertura è prevista l’8 settembre.
Roy Roger's collezione P/E 2013 |
“Per conquistare i mercati esteri puntiamo molto sul fattore heritage e sul Made in Italy”, sottolinea Guido Biondi. Per valorizzare l’autenticità del marchio è stata creata l’anno scorso «Roy Roger’s Rugged», una capsule collection disegnata da un giovane creatore americano rinomato che si ispira agli archivi della maison con dei modelli di abiti tipicamente americani che vanno dal dopoguerra agli anni ’60. In parallelo è stata lanciata la capsule collection «Roy Roger’s Wardrob», un denim di lusso per donna d’ispirazione vintage. Altra novità, la linea beachwear per uomo di una ventina di pezzi tutti in lino o cotone italiano, presentata al Pitti e in questi giorni al Bread&Butter.
Roy Roger's collezione P/E 2013 |
Oltre a Roy Roger’s, Manifatture 7 Bell ha lanciato nel 2011 due altri marchi: Nichol Judd, una linea informale per uomo e donna che si declina in una parte di sportswear in tessuti lavati e in una parte un po’ più cittadina di pezzi in cotone e gabardine "per mostrare che possiamo uscire dal denim". E inoltre President’s, un marchio maschile di sportswear elegante che offre una grande cura nei dettagli. Registrato dal fondatore dell’impresa Francesco Bacci nel 1957, il marchio è riproposto oggi da suo nipote Guido Biondi in una chiave moderna: "Si tratta di un nuovo classico contemporaneo, con un total look di grande qualità”, riassume l’anima creativa del gruppo.
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