Il cast dei creativi del lockdown di Gucci
Alessandro Michele realizza un video di collezione diverso da qualsiasi cosa vista prima; uno il cui cast era composto dal team creativo che ha realmente progettato gli abiti e gli accessori mostrati sullo schermo.
Presentato venerdì mattina, l’ultima giornata del debutto di quattro giorni della Milano Digital Fashion Week, il videoclip della collezione della casa di moda italiana era intitolato “Gucci Epilogue”. Ed era tutto girato a Roma.
“Volevo onorare il rituale magico di una sfilata di moda: una liturgia sacra e unica grazie alla quale viene rivelato e offerto il pensiero creativo come interpretazione per una comunità di spettatori liberi. Volevo alzare il sipario sul backstage”, ha spiegato Michele, che è apparso più volte in una finestra pop-up durante questo show online.
Show allestito ad arte all'interno di Palazzo Sacchetti a Roma, un bellissimo edificio rinascimentale nella centralissima Via Giulia, che si trova anche a poche centinaia di metri sia dall’appartamento di Michele che dal suo studio di design da Gucci.
Si trattava di uno streaming live, anche se presentava molti video preregistrati. Il filmato è iniziato concentrandosi su una donna sconosciuta in una soffice vestaglia di cotone bianco in procinto di truccarsi prima dello show, mentre individui in mascherina s’indaffaravano attorno a lei. La ragazza si è rivelata essere Sandrine Delloye, la designer del kidswear di Gucci; una delle decine di persone facenti parte del team creativo di Michele che hanno composto il cast. Ovvero come dosare con parsimonia le proprie risorse e portare così la costrizione determinata dal confinamento creativo su un nuovo livello.
La Delloye ha indossato uno degli ultimi look, il numero 76E: pantaloni verde trifoglio, camicetta di seta e turbante con un favoloso blazer con stampa floreale. Mentre la designer di borse Beatrice Gianni ha indossato il primo outfit, un classico assemblaggio micheliano di gilet e giacca in tessuto di lana pettinata con logo G e gonna rossa lunga fino al ginocchio insieme a stivali di pelle di serpente. Il tutto rifinito con una croce pendente in argento e vari bracciali robusti, in stile ‘Alessandro Michele vintage’ – un felice incontro tra un’aristocratica decaduta e una sexy intellettuale colta.
Si è trattato di una collezione co-ed. Lo stilista dell’abbigliamento femminile Daniele Grande è stato il successivo ad apparire, con un cappotto da uomo scozzese sbiadito indossato sopra una maglia da gondoliere e un paio di jeans. Come per la maggior parte dei look, Daniele è stato mostrato tre volte: spesso foto di cartelle colori del modello o della modella sono state sovrapposte ad immagini di vita dell'interno del palazzo o del giardino, dove era stato installato un piccolo trampolino rotondo. Di tanto in tanto le cartelle colori erano video, rendendo molto facile avere un'idea precisa dei vestiti reali. Ogni scatto era spesso contrapposto a foto di frutta e verdura (pomidoro, cavoli viola, piselli).
Una voce fuori campo ha spiegato che si trattava dell’atto finale della fiaba, la fine di una trilogia. Michele è apparso di nuovo sullo schermo dopo lo show, spiegando che, a causa della pandemia, “il designer è ora diventato il performer”.
Tutto sommato, un modo molto spiritoso in cui mostrare una collezione Gucci particolarmente colorata e giocosa, dove gli abiti si mescolavano a immagini di bambole incrinate, salotti del XIX secolo e divani usurati in cortili abbandonati.
“Nell’azienda in cui lavoro, le persone condividono l'idea che il cambiamento sia essenziale, interessante e debba essere praticato, che si debba essere coraggiosi. E non solo io ho avuto coraggio, ma ho capito che non hai davvero bisogno di coraggio, devi solo fare quello che senti”, ha concluso Michele, al termine di quella che probabilmente è stata la sua dichiarazione estetica più personale fino ad oggi nel suo periodo rivoluzionario da Gucci.
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