AFP-Relaxnews
9 feb 2016
Il boss di Uniqlo vuole sviluppare gli accessori
AFP-Relaxnews
9 feb 2016
Tadashi Yanai, fondatore e capo del marchio giapponese di abbigliamento Uniqlo, ha confidato all'agenzia di stampa francese AFP la voglia di allargare il suo gruppo verso la produzione di cappelli, borse, calzature e altri accessori.

"Questo è ciò che voglio fare attualmente", ha detto il capitano d'industria, rispondendo alle domande di imprenditori e studenti in un suo recente intervento all'Università Waseda di Tokyo.
Non si tratta di un'idea astratta, "abbiamo già alcuni accessori, ma il signor Yanai vorrebbe ampliarne le gamme", ha confermato all'AFP un portavoce del gruppo Fast Retailing, azienda che produce i marchi Uniqlo, g.u, Theory, Comptoir des Cotonniers e Princesse tam.tam.
Tadashi Yanai, che ha fatto di un negozio di famiglia nel Giappone occidentale la catena internazionale di circa 3.000 negozi che oggi conosciamo, è famoso per la determinazione nel raggiungere i suoi obiettivi.
Da anni ambisce ad essere il numero uno mondiale dei vestiti basic, puntando a generare entro poche annate un fatturato di gruppo di 5.000 miliardi di yen (38,5 miliardi di euro), un obiettivo al quale si sta avvicinando gradualmente, con il dato che è già raddoppiato tra il 2010 e il 2015, arrivando a quasi 1.700 miliardi di yen.
"Se pensate che non ce la potrete fare, non ce la farete davvero, ma se ci credete e insistete, il vostro ruolo come dirigente è quello di riunire le persone giuste e competenti e di lavorare di squadra per raggiungere il vostro obiettivo", ha affermato davanti a studenti non ancora così sicuri dei loro progetti o che non sanno ancora presentarli bene.
Tadashi Yanai non ha esitato a criticare il modo in cui sono dirette molte aziende giapponesi, con una progressione nella gerarchia per anzianità e varie altre abitudini e consuetudini immutabili nel tempo che egli considera sbagliate.
Lavorando in un settore cui la manodopera va e viene e dove tante volte c'è penuria di forza lavoro, il boss di Uniqlo riconosce che il fatto per il quale molti dipendenti assunti da poco abbandonano il lavoro nel giro di alcuni anni è diventato nel complesso un fatto normale. "Trovare il giusto dipendente è come trovare il partner giusto per sposarsi", ha ironizzato Yanai.
Versione italiana di Gianluca Bolelli; fonte: AFP/Relaxnews
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