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Pubblicato il
30 nov 2012
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Il Printemps fa propria la modernità contemporary del prêt-à-porter maschile

Pubblicato il
30 nov 2012

Il mercato della moda uomo evolve in fretta e, fedele alle sue abitudini, il grande magazzino Printemps si adegua. Il nuovo settore protagonista, chiamato "Urban Contemporary", sarà implementato dal gennaio prossimo a Parigi al primo piano del Printemps Uomo. Una nuova famiglia di griffe contemporanee per uomo si aggiungerà ad Acne, Ami Alexandre Mattiussi, Surface to Air, Paul & Joe e A.P.C., per citarne solo alcune. Queste nuove reclute provengono da Gran Bretagna, Nord Europa, Stati Uniti d'America e Francia e hanno un posizionamento comune dal successo consolidato ovunque. Il grande magazzino parigino accoglierà quindi Folk e YMC, la linea McQ di Alexander McQueen in pieno rilancio, oltre a DS Dundee e Topman, la cui selezione sarà resa più “alta” per adattarla a quella dei suoi nuovi vicini. I francesi Kenzo, Melinda Gloss, Kitsuné e Commune de Paris si uniscono a Opening Ceremony e T by Alexander Wang di New York, dove il concept stesso di contemporary è stato reso popolare da insegne come Theory e stilisti come Phillip Lim o Helmut Lang.

Perché funziona?
I marchi "urban contemporary" propongono “una giacca a 450 euro e una camicia a partire da 120 euro”, spiega Tancrède de Lalun, direttore dei mercati uomo e donna dei Printemps. Un abito completo diventa dunque proposto sui 600 euro, come da Sandro o The Kooples. “Prima il mercato dell'uomo era molto segmentato”, spiega il buyer. “Oggi, le due vecchie tipologie di cliente maschile (stilista o moda fast fashion) si ritrovano nel segmento contemporary”. L’altra buona idea di questi marchi fu di proporre sin dall'inizio un guardaroba completo, con un registro che va dall'eleganza da città all'informale. “Si trova di tutto da ciascuno di loro”, puntualizza l'esperto. “Sono vestiti da vivere, di tipologie (giacche, polo e capi basic) che si trovano invariabilmente nella maggior parte dei brand, che hanno alla base un discorso semplice, che spesso mette in primo piano la qualità e l'autenticità dei prodotti. Sulle etichette di Ami si trova scritto fabriqué au Portugal avec amour (Fatto in Portogallo con amore, ndr.), in quelle di Melinda Gloss, fabriqué à Limoges (Fatto a Limoges, ndr.) e da The Kooples si fa molte volte riferimento a un patrocinio made in Savile Row (Fatto a Savile Row, ndr.)”.

Ami Alexandre Mattiussi ha iniziato subito a proporre un guardaroba completo.

Un uomo moderno piuttosto che "alla moda"
“In materia di evoluzione del mercato, non si può tornare indietro”, dice Tancrède de Lalun. Idem per i comportamenti d'acquisto, che da qualche anno fra i clienti uomini sono rivoluzionati. “Si è passati dall'approccio di acquisto per necessità o bisogno di qualche anno fa, all'odierno approccio per desiderio”. In altre parole, le differenze con la donna svaniscono. I saloni professionali che hanno capito per primi questa mutazione sin dai suoi inizi si chiamano Pitti e Capsule. “Il nuovo cliente uomo è moderno, ma non alla moda”, insiste Tancrède de Lalun, in giacca e cravatta Ami. Le sue riviste si chiamano “Monocle” o “The Good Life” e i suoi quartieri prediletti sono Shoreditch a Londra o Rue de Bretagne a Parigi”, aggiunge, per dipingere il tipo. E il mutamento è solo all'inizio.

Un virus ereditato dal mercato femminile
“Da molte stagioni si assiste nel settore uomo all'emergere di marchi creativi che propongono un prodotto immediatamente comprensibile e accessibile ai più”, nota Tancrède de Lalun. Lo stesso fenomeno si è prima verificato con la donna, al momento dell'esplosione di Sandro, Maje e simili. Identificati oggi come creativi o contemporanei, questi marchi di successo stanno ispirandone altri ad entrare in questo settore. “Tutti si stanno mettendo a fare del contemporary”, osserva Tancrède de Lalun. Recentemente è stato il caso di Kenzo – che arriva con un corner ai Printemps – e sarà presto lo stesso per Cacharel. Un segnale emblematico: il Printemps ha investito almeno 17 milioni di euro per rinnovare il terzo e il quarto livello. In un concept ultramoderno, firmato dallo studio Wonderwall (Uniqlo, Colette) sono proposte tutte le sfumature della moda contemporanea attuale, dalla borghese alla ribelle, da Tara Jarmon a T by Alexander Wang. “I marchi che funzionano sono quelli che non parlano di età, come fa "Comptoir des Cotonniers", come fanno i “vincitori” del lusso contemporaneo come Moncler, Bompard o Burberry”, commenta questo ex cliente di stilisti oggi convertito alla moda di Ami.

Florent Gilles (Versione italiana di Gianluca Bolelli)

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