29 giu 2015
Il Pitti Uomo ha esplorato la tendenza unisex con 'Open'
29 giu 2015
Cambiare il layout di una fiera non è cosa facile. E non è neanche facile rinnovarsi senza disorientare il visitatore. A poco a poco, con piccoli tocchi in ogni stagione, il Pitti Uomo è riuscito a catturare lo spirito del tempo, riorganizzando con varie sottigliezze la sua geografia.
Dopo aver introdotto con successo due nuovi spazi lo scorso gennaio, 'Born in the USA', focalizzato sui brand americani, e 'Unconventional', dedicato ai marchi di nicchia un po' inediti, il salone fiorentino punto di riferimento della moda maschile ha proposto nell'ultima edizione di giugno una nuova sezione chiamata 'Open', dedicata a marchi che propongono articoli che s'indirizzano allo stesso modo alla donna come all'uomo.
Sono stati in totale 23 i marchi che hanno presentato la loro collezione in questo spazio situato nelle Sale della Ronda, fra la sezione 'Futuro Maschile', che ha raddoppiato le proprie dimensioni, e il padiglione centrale. Si tratta di un open space organizzato dall'agenzia Storage Associati, con ripiani molto leggeri a griglie dorate posti lungo le pareti.
Lo spazio ha recuperato una parte delle label in precedenza presenti all'interno di Pitti W, il microsalone dedicato alle pre-collezioni femminili che è stato chiuso in questa stagione per non essere riuscito a trovare un suo pubblico, mentre il padiglione che occupava, l’Arena Strozzi, è stato assegnato alla sezione 'Touch', che così ha guadagnato spazio e visibilità.
“E' molto, molto bello. L'arredamento è superbo. E' anche molto arieggiato e vi si respira bene”, commenta Thibault Taniou, titolare del negozio “In the Middle” a Biarritz, incontrato sul posto. “Siamo venuti qui per vedere le nuove tendenze e i nuovi prodotti. In generale si cerca di evitare i marchi più conosciuti, e questa nuova sezione è molto interessante”, aggiunge Santino Cardone, che possiede la boutique “I Modaioli” a Roma.
Vi erano presenti anche degli altri marchi con monoprodotti unisex, venuti al Pitti Uomo per la prima volta, o provenienti da altre sezioni, come Maison Marcy, specializzata in pigiami di alta gamma, prima collocata nella sezione artigianale degli accessori 'I Make'. “'Open' è fantastico! Prima, mi sentivo un po' perso in mezzo a una miriade di marchi nel piano interrato del padiglione centrale. Qui, ho visto un bel mondo. E' uno spazio dinamico e il mio prodotto vi si inserisce alla perfezione”, racconta il fondatore Marcy Szwarcburt.
Anche il marchio di occhiali unisex Kyme, prima collocato al Pitti W, è entusiasta. “Qui per noi è nettamente meglio, c'è molto più passaggio rispetto al Pitti W, e coloro che vi transitano sono soprattutto dei dettaglianti di boutique per uomo, che prima non vedevamo mai”, spiegano gli espositori.
I proprietari del marchio di maglieria In bed with you non sono dello stesso avviso. “Stavamo moto meglio al Pitti W. Avevamo molto più spazio per presentare la nostra collezione e più visitatori”, hanno riscontrato.
“Abbiamo messo in piedi questa sezione in due mesi! Siamo molto soddisfatti del risultato e soprattutto che una ventina di brand ci abbiano seguito in questa nuova impostazione. E' chiaro comunque che questo spazio debba essere ampliato e migliorato. I saloni sono una materia malleabile, in costante evoluzione”, riassume il direttore del salone, Raffaello Napoleone.
Dominique Muret (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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