Pubblicato il
12 gen 2012
12 gen 2012
Il Pitti Uomo attraversa piuttosto bene la crisi
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12 gen 2012
12 gen 2012
Meno italiani ma più rappresentanti del BRIC (Russia, India, Cina, ma soprattutto Brasile), poi molti giapponesi e coreani. Evidentemente, il Pitti Uomo sembra aver resistito bene alla crisi economica, sia secondo l'amministratore delegato del Pitti Immagine, Raffaello Napoleone, che secondo gli espositori, dimostratisi “soddisfatti dell'affluenza e della diversità dei contatti”, più eterogenei rispetto al passato anche se, ovviamente, ciò non influisce sul tasso di loro trasformazione.
Il Pitti Uomo, che si conclude venerdì 13 gennaio, è andato piuttosto bene (Foto: Pitti Uomo) |
Per Raffaello Napoleone, il calo dei visitatori italiani ha origine soprattutto dall'evoluzione della distribuzione, che in Italia si concentra sul mercato maschile, e dunque con meno negozi di piccole dimensioni. Tuttavia, per l'organizzatore del Pitti, gli espositori sembrano avere preso piuttosto bene la “svolta” internazionale.
Per quanto riguarda i visitatori americani e di altri Paesi europei, Raffaello Napoleone sembrava convinto, il giorno giovedì 12 gennaio, che questi sarebbero arrivati soprattutto nella seconda parte del Pitti Uomo, per spostarsi naturalmente verso Milano in occasione della Fashion Week maschile, che inizia questo sabato.
Per quanto concerne invece i trend veri e propri, il Pitti Uomo ha rafforzato la tendenza 'Heritage', già in atto da diverse stagioni accanto a quella del know-how fatto a mano e del lavoro di precisione caro agli italiani.
Olivier Guyot (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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