AFP
4 giu 2015
Il PDG di Cartier esclude di lanciarsi nella corsa per gli orologi connessi
AFP
4 giu 2015
Il gioielliere Cartier, uno dei principali marchi di orologi di lusso, esclude di lanciarsi nella corsa agli orologi connessi, confida all'agenzia di stampa francese AFP il suo PDG Stanislas de Quercize.
Per lui, l'orologio connesso a Internet, il cui lancio si è accelerato con il debutto dell'Apple Watch, "è perfettamente complementare" ad un orologio classico, ed è "un altro modo per avere delle informazioni, ma questo non ha affatto lo stesso valore: quando si guarda l'ora su uno smartphone o su un orologio web connected, essi non indicano la preziosità del tempo che passa".
"C'è dell'utilità, ma nessun affetto" con un orologio connesso, "mentre tutti i nostri orologi sono fortemente collegati alla sfera emotiva", afferma de Quercize.
La maison ha riaperto lunedì la sua emblematica boutique degli Champs Elysées dopo 8 mesi di lavori, nel quadro di una serie di rinnovamenti e di aperture di nuovi spazi nel mondo, dove conta un totale di 286 negozi.
Fluttuazioni monetarie, impennata del franco svizzero, instabilità a Hong Kong, misure anticorruzione in Cina (che hanno messo fine a regali aziendali), il tutto con sullo sfondo la crisi: anche il settore del lusso deve affrontare molteplici cambiamenti e i grandi marchi devono variano le loro strategie per continuare a vendere.
Per affrontarle, Stanislas de Quercize privilegia il rafforzamento del "grado di esigenza". Dalla creazione dell'azienda nel 1847 a Parigi, "vi potete immaginare il numero di turbolenze monetarie, di crisi, di guerre mondiali. Tutto questo fa parte della vita. Ma quello che resta, sono i gioielli e l'orologeria", sottolinea.
Cartier è la maggiore controllata del gruppo svizzero Richemont, numero due mondiale del lusso dietro al francese LVMH, che controlla marchi di primissimo piano tra i quali Van Cleef & Arpels o Jaeger-LeCoultre.
Versione italiana di Gianluca Bolelli: fonte: AFP
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