15 lug 2014
Il Manchester United in Adidas dal 2015-16. Al club inglese 941 milioni in 10 anni
15 lug 2014
Il Manchester United giocherà per l'ultima stagione con la virgola sulle maglie. Nike non è infatti stato in grado di soddisfare le richieste economiche della più prestigiosa squadra di calcio inglese. Un portavoce del brand statunitense aveva confermato alcuni giorni fa le informazioni rese note dalla stampa finanziaria, secondo le quali lo Swoosh non intendeva sborsare almeno 60 milioni di sterline (75 milioni di euro) a stagione per cinque anni per rimanere il fornitore dei Red Devils a partire dal 2015-16. Il marchio americano, partner del club dal 2002, aveva attualmente un contratto di 38 milioni di sterline l'anno.
Naturalmente, è stato Adidas a lavorare dietro le quinte per soffiare il prestigioso cliente al suo principale rivale mondiale. Ed ora l'accordo è stato ufficializzato: il Manchester United ha firmato con Adidas un contratto di sponsorizzazione da 750 milioni di sterline, pari a oltre 941 milioni di euro, per dieci anni, a partire dalla stagione 2015/16.
Si tratta di un ritorno: Adidas aveva già firmato la casacche del club per dodici anni, dal 1980 al 1992. Ma quello che sorprende è l'inedita portata economica dell'accordo, che costituisce un record mondiale nel mondo del calcio. Stiamo parlando di 87,89 milioni di euro a stagione. Nessun team in Europa riceve così tanto denaro dal proprio sponsor tecnico.
I Red Devils andranno a percepire praticamente più del doppio di quanto ricevono dai loro sponsor tecnici le altre squadre più famose a livello calcistico, in un panorama in cui erano Real Madrid, Chelsea e Arsenal le più ricche, con contratti da circa 38 milioni di euro annui. Ad esse seguono il Barcellona (con 33,9 milioni di euro all'anno), il Liverpool (31,39 milioni) e il Manchester City (ben staccato con 15,07 milioni).
Resta da capire se il gioco varrà la candela. Certo, il Manchester United resta una delle squadre più popolari a livello mondiale, soprattutto grazie alla sua grande base di fan in Asia, dato che avrebbe circa 650 milioni di suoi tifosi nel mondo, e che vende quasi 1,5 milioni di maglie a stagione.
Ma il club calcistico britannico è in fase di piena transizione sportiva (squadra da rifondare tecnicamente dopo un campionato deludente - concluso al settimo posto e team fuori dall'Europa come non accadeva dal 1989 -, l'addio di Sir Alex Ferguson, la fine di un ciclo...) e nulla può far pensare con certezza che sia in grado di rimontare posizioni in tempi rapidi sui maggiori mercati sportivi d'Europa, come anche nella sua Inghilterra.
E l'Italia? L'uscita al primo turno agli ultimi Mondiali sembra l'ultima conferma di un movimento lontano parente di quello che era ancora leader solo fino a un decennio fa, anche come immagine internazionale e seguito di appassionati nel mondo. Il confronto è impietoso anche in questa classifica: Juventus e Milan ricevono rispettivamente “solo” 30 e 20 milioni annui dall’Adidas, mentre l’Inter si ferma ai 18 milioni all'anno riscossi dalla Nike.
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