Il CPM ha confermato una certa ripresa del mercato russo. Il salone moscovita, che si è tenuto dal 21 al 24 febbraio, ha registrato 18.400 visitatori contro i 17.200 del febbraio 2010. L’affluenza è stata dunque in aumento di circa il 7% in un anno, confermando la ripresa avviata in settembre, quando le presenze registrate avevano fatto un salto dell’11% raggiungendo le 18.300 persone. Già a monte, l’edizione si annunciava migliore, con 1.350 collezioni presentate contro le circa 1.200 del febbraio 2010.
Una progressione benaugurante, nonostante la contemporaneità con la festa nazionale del difensore della patria, chiamata festa degli uomini, che cadeva il 23 febbraio. «All’inizio avevamo un po’ paura a causa della festa nazionale, ma alla fine l’affluenza è stata buona. Molti buyer sono venuti anche l’ultimo giorno del salone», ha commentato Fabrice Raoul, direttore commerciale di Didier Parakian.
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Ma per molti espositori, l’eldorado ante-crisi finanziaria appartiene decisamente al passato. Il mercato si è ridotto, i venditori retail con meno professionalità hanno chiuso i battenti delle boutique e i marchi presenti in Russia sono più numerosi. «Il 2007 appartiene a un’altra epoca», riassume Richard Muller, per il quale bisogna introdurre prodotti più sofisticati e nuovi concept. «C’è una certa stabilità nel mercato russo, o meglio, la Russia ha trovato la sua velocità di crociera. I dettaglianti ora sono più ponderati e più professionali», commenta Jean-Henri Martin, incaricato dell’export presso il marchio francese Fuego.
«I buoni affari conclusi qui, hanno spinto molti partecipanti di quest’anno a confermare già fin d’ora la loro presenza al prossimo CPM, che si svolgerà in settembre», ha commentato da parte sua Philipp Kronen, direttore generale dell’Igedo, che organizza anche il CPD di Düsseldorf e collabora per il CPI di Instanbul. La 17esima edizione si terrà dal 5 all’8 settembre prossimo.
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