15 dic 2020
IED apre due nuove sedi in Italia e Spagna
15 dic 2020
L’Istituto Europeo di Design, fondato nel 1966 da Francesco Morelli, non ferma la propria evoluzione, come dimostrano le aperture delle sue ultime due sedi: il Kunsthal IED di Bilbão, terza sede del gruppo in Spagna, e quella dedicata alla formazione post-laurea a Milano in Via Piranesi 10, spazi per i quali lo IED rivendica non solo una funzione primaria di luogo di formazione, ma anche il loro configurarsi come esempi di riqualificazione urbana e progettazione di interni.
Eccellenza internazionale protagonista nel campo dell’istruzione di matrice completamente italiana, che opera nel campo della formazione e della ricerca, nelle discipline del design, della moda, delle arti visive e della comunicazione, lo IED vanta sedi a Milano, Roma, Torino, Firenze, Cagliari, Venezia, all'Accademia Aldo Galli di Como, e poi a Barcellona, Madrid, Rio de Janeiro e San Paolo, cui si sono già aggiunte queste ultime di Milano Via Piranesi e Bilbão, che sono già attive.
Il Kunsthal IED Bilbão, che nasce dall'integrazione di IED con il Centro Superior de Diseño Kunsthal, si trova nell'iconico edificio industriale Papelera, progettato da Manuel Andonza nel 1958 e situato sull'isola di Zorrotzaurre, centro del progetto di rigenerazione avviato dal Comune di Bilbão con l'obiettivo di trasformare quest’isola in un punto di incontro dell'innovazione creativa, culturale e tecnologica dell'intera regione.
“Ci auguriamo che questa alleanza abbia un impatto diretto e di vasta portata, non solo per gli studenti della città di Bilbão, ma per la città stessa”, dice in un comunicato Massimo Rosi, CEO del Gruppo IED, “grazie all'attrazione di talenti internazionali, alla collaborazione con il tessuto imprenditoriale e industriale dei Paesi Baschi e alla partecipazione al progetto di riabilitazione dell'isola di Zorrotzaurre”.
Il progetto della sede, ad opera di abr/+/Arquitectos, propone uno sviluppo organico della grande navata dell’edificio per arrivare a comporre un vero e proprio villaggio interno, con aule e spazio aperto e di libera fruizione. La costruzione è stata completata in poco più di cinque mesi con l’utilizzo di materia prima e tecnologie tipiche dei Paesi Baschi. Il progetto ricorre al legno massiccio come materiale quasi esclusivo: pannelli CLT formano la struttura, le chiusure e il tetto del villaggio interno.
Il Kunsthal IED Bilbão si inserisce nel progetto più ampio destinato all'isola di Zorrotzaurre, un piano integrato e sostenibile che recupera uno spazio degradato per trasformarlo in un nuovo quartiere di Bilbão ben connesso con il resto della città, con aree commerciali non inquinanti, numerose strutture sociali e culturali e ampi spazi per i cittadini. Il Master Plan del progetto è stato messo a punto dall’architetto Zaha Hadid con l’apertura completa del canale di Deusto e quindi la trasformazione della penisola di Zorrotzaurre nell’Isola del Talento e della Conoscenza.
A Milano, lo IED ha invece inaugurato una nuova sede dedicata al segmento Postgraduate, ovvero ai corsi di più alto livello formativo successivi al conseguimento della laurea dell’Istituto Europeo di Design. La sede si trova all’ultimo piano dello storico complesso industriale dei Frigoriferi Milanesi, destinato alla conservazione di patrimoni di artisti, gallerie e fondazioni e a laboratori di restauro delle opere stesse.
Situata di fianco al Palazzo del Ghiaccio, la nuova sede di Via Piranesi è uno spazio di 3.000 metri quadri dal perimetro esterno interamente vetrato, che offre da un lato uno sguardo ravvicinato sulla città che sta intorno, dall’altro si apre verso le limitrofe aree di archeologia industriale. Il layout interno, realizzato su progetto di Fabrizio Bertero e Simona Marzoli dello studio BerteroProjects, è anch’esso configurato interamente con divisioni vetrate, tanta luminosità e giochi di trasparenze. Il confronto e la fondamentale attività di design thinking, parte del metodo IED, conclude la nota ufficiale, sono agevolati dagli arredi disegnati ad hoc per le isole di lavoro (sempre su progetto di Bertero e Marzoli con l’architetto Giorgio Grandi), costituite da tavoli e bacheche di sughero che facilitano il fissare, anche visivamente, le idee.
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