22 feb 2023
Iceberg apre la fashion week di Milano con uno show retrospettivo
22 feb 2023
Iceberg apre la settimana della moda donna di Milano con uno show retrospettivo che omaggia le radici del brand, prossimo al traguardo del mezzo secolo di vita nel 2024.

La label di sportswear-luxury della riminese Gilmar privilegia la formula mista del co-ed per il suo ritorno sulle passerelle milanesi con una batteria di modelle e modelli che vestono outfit rigorosamente neri, bianchi o burgundy.
Nello spazio della Pelota, il brand disegnato James Long svela una collezione per il prossimo inverno 23-24 che ripercorre le tappe clou della sua storia, ma con rinnovata fantasia. Così, i bikers in pelle oversize si ispirano alla campagna del 2001 scattata da David Lachapelle con Pamela Anderson che posò nuda sul retro della motocicletta; mentre le giacche imbottite in maglia con finiture in ecopelle includono, sulla manica, una tasca-tributo al co-fondatore di Iceberg, Jean-Charles de Castelbajac.
“Mi piace mescolare tessuti e stili diversi. È molto Iceberg e mi rispecchia a pieno", afferma James Long, direttore creativo di Iceberg. "In questa stagione ci siamo divertiti a rivisitare diversi momenti della storia del brand, dai suoi esordi ai giorni nostri”.
Lo sguardo retrospettivo prosegue nei mini tailluer composti da giacche e minigonne in pied-de-poule bianco ghiaccio, influenzate da una campagna scattata per il brand da Michel Comte nel 1995; così come negli stivali 'I', omaggio a quelli indossati dalla Anderson nella campagna del 2001.

La sfilata nello sferisterio milanese è un tripudio di look in pelle, oggi rigorosamente eco ed unisex, con un Daffy Duck ricamato sul retro, nero su nero, mentre le giacche con cappuccio in ecopelle sono ultra imbottite. Long mixa la pelle con la maglieria per ottenere abitini corsetto dalla forma aderente grazie alla maglia a costine, ma anche felpe con cappuccio in ecopelle caratterizzati da un'onda di maglia che scende lungo le maniche rifinite con zip.
Tra le uscite spiccano anche giacche sartoriali in lana riciclata pied-de-poule bordeaux, con cerniere che rimandano allo spirito punk londinese. I maglioni in mohair spazzolato ritraggono Hector dei Looney Tunes, mentre i cappotti imbottiti lunghi fino al polpaccio sono chiusi da zipsui fianchi.
I giochi di sperimentazione con la maglieria sono il fil rouge della collezione, dai bikers in macramè rivestiti per sembrare fatti a maglia alle gonne lavorate a trecce, mentre le felpe con cappuccio in jersey nero riportano lavorazioni tricot sempre a trecce sulle braccia e sulle spalle.

“La collezione riflette l’evoluzione del brand. Abbiamo lavorato per renderlo più traversale con un forte tocco di femminilità, alzando il tiro su materiali e colori”, spiega a FashionNetwork.com, a margine della sfilata, Corrado Masini, global brands director di Gilmar.
Il brand raccoglie i primi frutti dell’espansione in Cina dopo l’opening di ottobre in Qatar, e prosegue la sua corsa all’insegna di una ‘crescita omogenea”, come sottolinea Masini. “Il 2022 si è chiuso con un +11% e siamo molto soddisfatti della partenza del 2023. Nel mirino anche Paesi dell’Est Europa e Medio Oriente. Nel 2024 sogniamo di riaprire a Milano”, conclude Masini.
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