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I tanti momenti di Max Mara: Max & Co, Weekend Max Mara, Marina Rinaldi
Tutto Perfetto in Piazza del Liberty mercoledì pomeriggio a Milano, quando tre famose signore della moda - Kate Phelan, Anna Dello Russo e Mary Katrantzou - hanno presentato le loro collezioni per le linee del gruppo Max Mara.
Anna Dello Russo ha creato per Max&Co una capsule collection che attira l'attenzione e che sprizza da tutti i pori il suo tipico ottimismo, caratterizzata da colori accesi. Kate Phelan ha sfoggiato un look cool anglo-chic per Weekend Max Mara. Mary Katrantzou ha realizzato una capsule di grande fascino per Marina Rinaldi, anch’esso brand che fa parte dell'esteso impero della famiglia Maramotti, i fondatori e proprietari di Max Mara.
Weekend Max Mara: britannicità vicino a Bologna
Al terzo piano, Kate Phelan, probabilmente la stilista londinese più influente dell'ultimo quarto di secolo, ha mostrato un mix di stile robusto, interpretazioni retrò del denim e country cool per Weekend Max Mara.
Molto a sua immagine, la fonte ispiratrice della collezione è stata un servizio di Vogue del dicembre 1982 fotografato da Bruce Weber, con lo styling di Grace Coddington e interpretato da Talisa Soto.
“Era qualcosa che non avevo mai visto prima. Uomini e donne bellissimi tutti insieme. Immagini che hanno definito la mia direzione nella moda”, ha confidato Phelan.
Ragazze con cappotti da uomo realizzati in un grande tweed Donegal grigio acciaio a spina di pesce; o classici tessuti britannici visti in un blazer maculato in Harris Tweed adatto per la pesca a mosca. Quando apri la giacca, l'etichetta Harris Tweed è cucita all'interno.
Come la disinvolta ed elegante Phelan, la sua ragazza Weekend Max Mara predilige camicie maschili di cotone bianco fresco, parka da mod urbano e cappotti a vestaglia di lana double-face.
La capsule si chiama “24”, un guardaroba di vestiti che una ragazza può indossare ogni giorno e per tutto il giorno. Abiti progettati per diventare dei vecchi amici e avere qualità e tradizione. L’eleganza di classe della Gran Bretagna incontra l'impeccabile qualità italiana di Weekend Max Mara, un marchio che ha sede vicino a Bologna.
“Le idee sono venute da quando ero una studentessa a Londra. Volevamo tutti comprare Comme des Garçons o Yohji [Yamamoto], ma non ci siamo riusciti. Quindi, abbiamo comprato abiti da uomo di seconda mano, li abbiamo tagliati su misura e li abbiamo indossati con il denim. Perciò questa capsule riguarda la moda che indossavo prima di iniziare a lavorare nella moda”, ha riso Phelan, nata nel Devon.
Max&Co: ADR ne interpreta il DNA
Max&Co, al contrario, ha proposto un distillato accuratamente decostruito del DNA della "It Gal" italiana Anna Dello Russo, da lungo tempo direttrice creativa di Vogue Japan e fenomeno di Instagram.
Conosciuta da tempo per il suo amore ossessivo per avere un momento paparazzato dedicato a lei fuori da ogni sfilata, Anna si è rivelata possedere un sacco di abilità tecniche da designer, sapendo creare una collezione dai toni pastello di sgargianti capi basici, come i piccoli Spencer, i reggiseni e gli hot pants. Ha decostruito blazer e cappotti lunghi con autorità. L'etichetta su questi look eleganti recitava “Max&Co De-Coated &Co.llaboration with ADR”.
Tutte le giacche sono realizzate in poliestere riciclato, con una mano straordinariamente simpatica. Una silhouette full color in diverse proporzioni. La gamma è completata da una serie di peacoat in lana tecnica, giubbotti da aviatore in PVC stile anni '90 e maglioni cropped in lana pregiata.
La capsule è stata presentata al piano superiore della boutique monomarca Max&Co in Piazza del Liberty, a due passi dal Duomo. In collezione anche scattanti abiti da cocktail elasticizzati con corsetti costruiti e alcuni cappotti di volume medio. Il risultato è una versione da alta moda di Max&Co, la linea entry level orientata ai giovani di questo grande marchio del Gigante Silenzioso reggiano. Davvero un’ottima proposta di moda per Max&Co by Anna ADR.
Marina Rinaldi: una Katrantzou fiorentina
L'installazione diceva tutto. Un super spazio che sembrava una cartiera fiorentina ha preso il sopravvento su Milano. Riccioli, turbinii e onde viola intenso, turchesi o rossi ruggine andavano dal pavimento al soffitto riuscendo quasi a sopraffare lo sguardo all'interno di un altro spazio espositivo al terzo piano dedicato alla prima capsule di Mary Katrantzou per Marina Rinaldi.
Anche se i sussulti di colore si sono rivelati essere stati selezionati dallo show realizzato pre-pandemia da Mary nel febbraio 2019 a Londra, e da un look che non è mai entrato in produzione. L'originale era fatto di piume.
Le precedenti collaborazioni per Marina Rinaldi sono state con Roksanda e Marco De Vincenzo.
“Penso che questa sia una grande opportunità per capire quel tipo di cliente. È stata una grande curva di apprendimento. È una donna che si veste dal giorno alla notte, avventurosa ma non troppo”, ha detto Mary Katrantzou.
Così, la stilista ha fatto stampare ad ingegneri di precisione abiti plissettati, capispalla color block e abiti in maglia. Solo 15 look, che hanno quadruplicato le vendite rispetto alle precedenti collaborazioni con i designer.
Mary ha avuto una pandemia complicata. Aveva appena lanciato la collezione resort Mary Mare quando decine e decine di suoi clienti wholesale non hanno più potuto accettare consegne a causa del Covid.
Ma non tutto il male viene per nuocere. Katrantzou e il suo compagno 21enne sono stati benedetti dalla nascita di un primo figlio, Michael, nato un anno fa.
Mary ha ripreso il volo.
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