14 mar 2018
I talenti della moda riuniti in Umbria per riflettere sul futuro del settore
14 mar 2018
I talenti della moda si sono incontrati il 10 marzo in Umbria, a Gubbio, nel cuore del distretto produttivo del cashmere, per fare il punto sullo stato di salute del comparto tessile-moda nazionale e riflettere sul suo sviluppo futuro, con focus su temi quali internazionalizzazione, formazione, sostenibilità e finanza.

Il convegno, promosso da Confindustria Umbria e dal Gruppo Giovani Imprenditori (GGI) di Sistema Moda Italia, è stato aperto dal Presidente di Confindustria Umbria Antonio Alunni, nell’elegante cornice della sala Capogrossi dell’eugubino Park Hotel Ai Capuccini.
Dopo il breve saluto e ringraziamento rivolto da Alunni alla fitta platea di imprenditori proveniente da tutta Italia, la parola è passata a Marco Cardinalini, Presidente della sezione abbigliamento di Confindustria Umbria e titolare dell’omonima azienda ternana di jerseywear, fornitrice di note griffe nazionali ed internazionali. Nel suo intervento, l'imprenditore, ha sottolineato come la qualità del “Made in” e la presenza di laboratori artigianali al servizio di imprese e brand siano gli ingredienti principali del distretto del tessile umbro, che ad oggi conta 1.700 aziende ed oltre 9.000 addetti, con 1,3 miliardi di euro di fatturato ed una percentuale di export che arriva fino all’80% dei ricavi.
Moderato dal Direttore Italia di FashionNetwork.com e Fashionjobs.com, Elena Passeri, e dall'advisor di Elite Borsa Italiana Roberto Race, il convegno ha analizzato, attraverso quattro panel, le nuove sfide che il sistema tessile domestico si trova ad affrontare in un contesto sempre più globale come quello odierno.

Durante il primo, che verteva sul distretto umbro, il confronto con quello di altre regioni portanti per il settore moda quali la Toscana e più in generale con l'internalizzazione, il manager francese Bertrand Thiry (Matia Spa, Unomaglia, Ratti, Mantero) ha portato al centro del dibattito i temi del ricambio generazionale e della trasformazione delle aziende italiane da imprese a conduzione familiare in società manageriali.
Andrea Cavicchi, Presidente Centro Firenze per la Moda Italiana e Presidente Sezione Sistema Moda Confindustria Tocana Nord, ha invece spostato l’attenzione su altri due fattori chiave per la crescita dell’intera filiera della moda: la comunicazione e la leva finanziaria.
“Non sappiamo comunicare quello che facciamo e come lo facciamo. Lo storytelling è importante perché il consumatore moderno vuole andare sempre più a fondo nel prodotto, per conoscerne origine, storia e caratteristiche”, ha affermato Cavicchi, che auspica per il futuro una maggiore sinergia tra le aziende del comparto, come dimostra la recente creazione di un sistema informatico comune.
Sul tema della finanza quale fattore di sviluppo, al centro del secondo panel, ha portato un interessante testimonianza Luca Sburlati, CEO della torinese Pattern, reduce dal primo anno e mezzo del programma Elite di Borsa Italiana e fresca dell’acquisizione dell’azienda umbra di modellistica per donna Roscini Fashion Engineering & Production S.r.l.

“Il nostro gap era conoscere il mondo finanziario”, ha dichiarato Sburlati. “Oggi ci sono tanti capitali e non saranno più le banche a finanziare le imprese italiane. Grazie alla 'palestra' Elite, il cui più grande valore è il confronto che porta ad evitare di commettere errori nel proprio business, siamo cresciuti molto: nel 2009 fatturavamo 5 milioni di euro, oggi siamo a 31 e nel 2018 stimiamo di arrivare a 40.”
Sul fronte sostenibilità, nel terzo panel, è intervenuto Mauro Rossetti, Direttore Associazione tessile e salute, no-profit nata nel 2001 nel biellese e specializzata in eco-tossicologia, referente tecnico di tre ministeri italiani e della maggior parte dei brand italiani. “Il sistema manifatturiero italiano è molto più sostenibile dei competitor internazionali: in Italia non si usa forza lavoro minorile, non si inquina e c’è una forte rappresentanza sindacale”, ha affermato Rossetti.
Nel 2016 l’associazione ha realizzato delle linee guida a livello nazionale sull’eco-tossicologia condivise da tutte le più importanti associazioni del settore: CNMI, SMI, Federchimica ed UNIC. “L’idea è di arrivare ad avere un ‘Made in’ volontario su cui fare un’importante campagna di comunicazione, che permetta di abbattere i costi delle singole aziende e che renda l’intera filiera perfettamente tracciata e trasparente. La sostenibilità non è un problema, è la soluzione”, ha concluso Rossetti.

Infine, all'interno dell'ultimo confronto, è stato affrontato l’argomento della formazione in ambito moda quale driver per lo sviluppo del settore. A questo proposito, Riccardo Stefanneli, Delegato all’Education Confindustria Umbria e Co-CEO & Executive Board Member di Brunello Cucinelli SpA, ha ricordato come sia necessario investire nella promozione di una “cultura della formazione”, fondata sulle eccellenze del territorio e che torni a dare dignità a tutte quelle figure professionali essenziali per la sopravvivenza di tutto l’indotto moda.
Al termine dei lavori, il patron della Cardinalini è stato eletto all’unanimità nuovo Presidente del GGI di SMI succedendo all'eccellente Alessandra Guffanti, anche Direttore Commerciale dello showroom milanese Guffanti, e passata ora alla direzione della sezione bambino di SMI.
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