Ansa
26 gen 2015
I segni di Elsa Schiaparelli
Ansa
26 gen 2015
Forse anche nella moda - quando è davvero sperimentazione - bisognerebbe dare più rilievo al lavoro di squadra, a quella sintesi di creatività inventiva che è l'anima della ricerca. Bisognerebbe forse incominciare a credere che, anche senza nomi altisonanti, una equipe può portare in passerella risultati eccellenti.

E' quello che è successo da Schiaparelli dove la sfilata di haute couture (la terza della seconda vita del marchio rilevato da Della Valle) era molto attesa, dopo l'uscita di Marco Zanini, direttore creativo per due sole stagioni. Qualcuno forse pensava che il risultato sarebbe stato opaco, invece no.
A dare la carica alla squadra ci ha pensato il multiforme francese Jean Paul Goude, 75 anni, quasi tutti dedicati a praticare le più varie forme di espressione artistica moderna. Amico di Farida Khelfa, ex modella e ambasciatrice della maison, Goude ha puntato su un allestimento shocking.
Ecco allora, ad accogliere gli ospiti (tra loro anche Carla Bruni Sarkozy) la performance musicale: un coro dal vivo, con le giovani voci dei "Les Chérubins" nel Bolero di Ravel che faceva vibrare le pareti in membrana tinta oro. "I segni di Elsa", questo il significativo nome della collezione, hanno sfilato su una passerella rosa shocking, colore cult della maison: ma nulla aveva lo stantio sapore di un archivio rispolverato.
Il lavoro stavolta si è concentrato sull'animo di Schiap, l'italienne che conquistò Parigi con il suo genio surrealista, anticonformista, da avanguardia artistica, ma sempre attento alla raffinatezza e all'eleganza femminile. Cuori, lucchetti, stelle e spille non diventano mai decorazioni piazzate né citazioni complicate e fuori tempo: il lungo abito blu è percorso da ricami a zig-zag in un arancio luccicante che sottolinea spalle e fianchi ed è tutto punteggiato di spilli da sartoria, quelli con la capocchia colorata, che diventano punti di luce e attenzione sulla linearità dell'abito o si raccolgono, come attratti da una calamita, in bracciale e collier.
Il trompe l'oeil non poteva mancare in una collezione "very Schiaparelli" e quello semplice e magistrale dell'abito sottoveste, annoda allegramente nastri e cravatte in paillettes. Con i nastri giocano anche le manine stampate sulla seta verde del vestito che si drappeggia come un cappuccio, mentre le stelline occhieggiano sotto il tulle della sirena. La maison Schiaparelli osa anche il doppiopetto oro come miniabito con strascico mentre il fez blu completa il perfetto smoking bianco da sera. Ai piedi quasi sempre scarpe basse, che chic.
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