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Versione italiana di
Laura Galbiati
Pubblicato il
7 mar 2022
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I saloni parigini hanno registrato una buona edizione nonostante la costernazione per la guerra in Ucraina

Versione italiana di
Laura Galbiati
Pubblicato il
7 mar 2022

Nonostante il sole di questo fine settimana, l'atmosfera non è stata festosa per gli operatori del fashion riuniti a Parigi. La guerra in Ucraina è presente nella mente delle persone, dopo due anni durante i quali le settimane della moda femminile e gli eventi professionali a Parigi sono stati limitati o cancellati a causa della pandemia di Covid-19.


Il salone Première Classe - FNW


Tuttavia, un certo dinamismo era presente nella capitale francese, con il settore di nuovo animato da una proposta di sfilate fisiche ricche e interessanti. E ai saloni, nonostante il contesto, sono tornati i professionisti. A Première Classe, nel giardino delle Tuileries, circa 250 marchi hanno proposto la loro offerta di prêt-à-porter, accessori e scarpe per il prossimo autunno/inverno. Il salone ha fornito l’occasione di incontrare i nominati del festival di Hyères, ma anche di scoprire le proposte della selezione di brand di origine africana provenienti da Birimian. Per questa edizione, la manifestazione organizzata da WSN Developpement ha riacquisito la sua aura internazionale: quasi i due terzi dei marchi, infatti, provenivano dall’estero.
 
Nei padiglioni, visitatori italiani, inglesi e tedeschi sono arrivati per incontrare i brand premium del salone. A fronte del contesto geopolitico, una cinquantina di buyer russi hanno invece annullato il loro viaggio in Francia e il salone ha registrato la defezione anche di una numerosa delegazione russa prevista per l’edizione di settembre di Who's Next; un duro colpo a una dinamica ottimista. All’ingresso, Première Classe ha evidenziato il proprio sostegno agli Ucraini; anche gli espositori provenienti dall’Ucraina hanno esposto la loro bandiera, a testimonianza della loro solidarietà nei confronti delle persone bombardate e rifugiate.

Anche Tranoï, tornato per questa stagione al Palais Brongniat nel cuore di Parigi con 107 espositori, una scenografia dinamica e un’offerta variegata, ha messo ben in evidenza la solidarietà all’Ucraina. Il salone ha visto a sua volta il ritorno dei visitatori internazionali per questa sessione invernale.


Tranoï ha fatto il suo ritorno al Palais Brongniart - FNW


"Abbiamo avuto dei nuovi arrivi, che hanno potuto presentare le loro collezioni al centro del Palais, mentre gli espositori abituali del salone hanno avuto spazi ampi tutt'intorno”, ha spiegato Boris Provost, Direttore Generale della manifestazione. “Abbiamo accolto anche designer coreani e italiani e siamo soddisfatti della crescita del salone".
 
Tranoï ha permesso ai brand di entrare anche in contatto con acquirenti internazionali tramite il suo sistema di studio in streaming installato nel Palais, che ha dato in particolare visibilità alle sfilate, tra cui quelle dei designer coreani Eenk, Lie, Wnderkrammmer e Doucan.
 
Per i nove stilisti coreani presenti in fiera in uno spazio dedicato, questa edizione ha avuto un sapore speciale. "È importante che la moda coreana sia presente a Parigi”, spiega Sam Kim, che ha organizzato la presenza degli stilisti a Parigi in rappresentanza della moda coreana, in collaborazione con Tranoï. “Ogni designer presenta la sua visione della moda coreana di oggi; sono tutti player che hanno le capacità logistiche per soddisfare le richieste dei clienti internazionali e una visione al passo con i tempi. Per loro è anche l'occasione per essere presenti nella capitale mondiale della moda".

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