I rocker non ribelli di Saint Laurent
È stata un'esperienza rinfrescante poter assistere all'ultima sfilata di Saint Laurent in una stagione dominata dal movimento ‘Me Too’, e dare testimonianza di una collezione che ha messo in mostra tanti centimetri di pelle e, naturalmente, il diritto delle donne a sembrare molto cariche sessualmente.
La moda protettiva può anche essere molto in voga a New York, ma qui a Parigi, anche dopo solo 24 ore di show, si nota che i designer sono chiaramente determinati a ricordare alle persone che le donne non dovrebbero avere paura di apparire vogliose e sexy, né vergognarsene. L'oggettivazione del sesso femminile è sbagliata, ma a Parigi rendere le donne molto sexy sicuramente non lo è.
Certo, guardare molti dei vestiti di questo défilé di Saint Laurent turbava un po’ l’animo. La maggior parte di essi potrebbe essere indossata probabilmente solo nei nightclub e molto dopo mezzanotte. Comunque, anche se un po’ nascosta dalla luce fumosa dell'immensa passerella nera che guardava attraverso la Senna fino alla Torre Eiffel, la collezione era decisamente erotica.
I primi sei outfit erano micro minigonne o hot pants di pelle abbinati a piccoli blazer e boleri terminati con voluminose scarpe con le zeppe, e che mostravano ampie porzioni di gambe. E questa era la moda per il giorno. Per la sera, il direttore creativo Anthony Vaccarello è tornato ad essere sé stesso. Lo stilista possiede un’abilità innata di drappeggiare, di avvolgere in modo suggestivo i corpi, crando abiti per il cocktail con le spalle scoperte o per eroine del dancefloor con grandi spalline, tagliati con una certa magia e dai quali spesso spuntano piume nere.
In questo show co-ed, gli uomini Saint Laurent – in pantaloni a sigaretta, abiti attillati, ingombranti cappotti di montone e giubbotti da baseball da veterani del Vietnam – sembravano essere imparentati alle modelle donne.
Prima di un finale memorabile fatto di circa 20 abiti con ricami floreali in crêpe de chine, tagliati mostrando metri di pelle e da indossare con un atteggiamento da ragazzaccia impertinente. Creazioni sexy, scultoree, suggestive, insolenti, e ad un milione di chilometri di distanza dalla moda riservata e protettiva.
“È un’esplosione di joie de vivre, con anche un po’ di tristezza. Non è punk; non c’è nulla di collegato in alcun modo alla ribellione. No, è più lo spirito delle ragazze che lavorano intorno a me”, ha dichiarato Vaccarello, il cui show (come un tour rock ben oliato) è cominciato in perfetto orario, alle ore 20. Una nota minacciosa nel portafoglio di metallo borchiato che costituiva l’invito diceva: "Lo show inizierà precisamente alle 20:00. L'accesso sarà garantito dalle 19:00. Le porte saranno chiuse alle 19:45".
In un certo senso, Vaccarello ha essenzialmente aggiunto una buona dose di solida e robusta eleganza alla collezione “Gypsy” di Monsieur Saint Laurent. Anche se vi ha aggiunto una baldanza rassicurante.
“Il mio lavoro è sempre una reazione contro l'ultima collezione. C’erano due stampe, come quella di una tuta floreale, che ho realizzato la scorsa stagione e che volevo continuare a usare. Ecco perché il finale è stato così ricco e ricamato. Volevo anche più abiti sartoriali e anche più stile street, anche se con tante piume. Non direi che sia rock, ma che è molto attuale. Ho sempre amato i piccoli abiti floreali di Monsieur Saint Laurent, dal momento che è sempre riuscito a creare vestiti abbastanza semplici che risultavano anche molto scultorei e piuttosto estremi, e io volevo proprio questo”, ha detto lo stilista italo-belga parlando come sempre in modo tranquillo.
La firma francese molto tempo fa ha sfondato la magica barriera del miliardo di euro di giro d’affari, e continua ad espandersi. Mentre lasciavamo l'immensa tenda costruita appositamente per l’occasione e coperta di luci scintillanti, con centinaia di fan che pateticamente ancora imploravano di poter entrare, abbiamo incontrato la CEO della maison, Francesca Bellettini.
“Felice? Non potrei essere più felice. L'anno scorso abbiamo realizzato 1,5 miliardi di euro di vendite crescendo del 25%. Cosa potrebbe esserci di meglio?”, ha sorriso l’amministratrice delegata.
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