AFP
Gianluca Bolelli
3 apr 2023
I produttori di orologi partono alla conquista della Generazione Z
AFP
Gianluca Bolelli
3 apr 2023
Applicazioni su Snapchat, pagamenti in bitcoin... I produttori di orologi di lusso si lanciano alla conquista della Generazione Z e dei Millennial, che potrebbero diventare un potente motore di crescita per il settore.

I Millennial (nati tra il 1980 e il 1997) e la Generazione Z (nati tra il 1997 e il 2010) si interessano presto al lusso e si prevede che la loro spesa aumenterà tre volte più velocemente di quella delle altre generazioni entro il 2030, secondo uno studio di Bain & Company e Altagamma, la federazione italiana del lusso.
Al salone Watches & Wonders, che a Ginevra ha riunito fino a domenica scorsa 48 grandi marchi, i fabbricanti svizzeri di segnatempo lo hanno capito bene: “È importante dimostrare una volta all'anno che indossare un orologio è trendy e anche qualcosa per le generazioni più giovani”, ha dichiarato Jean-Frédéric Dufour, il boss di Rolex, nel corso di una conferenza programmata in fiera. Il settore deve sedurre questa generazione “che vede tutto attraverso degli schermi”, insiste.
In uno stand dedicato all'innovazione, una rappresentante di Snapchat presenta un'applicazione che consente di provare virtualmente gli orologi su smartphone o tablet. L'immagine si adatta al polso dell'utente per provare i modelli di punta di Cartier o personalizzare i colori degli orologi Hublot.
In omaggio a questa generazione, Hermès presenta al suo stand una collezione con disegni ispirati ai suoi foulard di seta, tra cui uno che rappresenta una principessa a cavallo che si fa un “selfie”.
Trasferimento di ricchezza
“Questa giovane generazione, contrariamente alla credenza popolare, ha più potere economico delle generazioni precedenti. Guadagnano di più, risparmiano di più e investono prima”, spiega Jean-Philippe Berstchy, analista di Vontobel, in uno studio, che rileva anche “un fenomeno sottovalutato” a più lungo termine.
I Millennial e la Generazione Z beneficeranno di un “massiccio trasferimento di ricchezza nei prossimi due decenni”, stimato in “più di 80.000 miliardi di dollari (circa 73.600 miliardi di euro) solo negli Stati Uniti”, quantifica.
Tuttavia, nell'immediato questa generazione sta facendo fatica a trovare alloggi di fronte all'impennata dei prezzi degli immobili, con gli analisti di Morgan Stanley che notano che quasi la metà dei giovani adulti americani di età compresa tra i 18 e i 29 anni vive ancora con i genitori, secondo l’ultimo censimento statunitense, un livello che non si vedeva dagli anni '40.
Non potendo pagare un affitto, hanno più reddito disponibile da spendere in beni di lusso, sostengono da Morgan Stanley.
Con le grandi fortune che si trovano in Asia, Edouard Meylan, il titolare del marchio H. Moser, osserva che dall'altra parte del Pacifico sta invece emergendo una clientela “più giovane, più digitalizzata”. “Oltre il 50% delle vendite in Cina viene realizzato dalla Generazione Z e dai Millennial”, ha dichiarato all’agenzia AFP.
Questo brand, che si è lanciato nel metaverso, ha effettuato anche alcune transazioni in bitcoin, tra cui un orologio da 350.000 franchi svizzeri (equivalenti alla stessa cifra in euro) venduto a 10 bitcoin quando i prezzi sono saliti alle stelle. “Abbiamo filmato l’operazione”, dice.
Icone e prodotti particolari
Secondo gli analisti di Morgan Stanley, i cosiddetti orologi “iconici”, i modelli di punta dei grandi marchi, trovano “una particolare risonanza” con questa generazione lesta a postare i propri acquisti su Instagram. Essa vuole prodotti “immediatamente riconoscibili”, soprattutto nel caso degli orologi che “possono fare molto meno affidamento su loghi e monogrammi rispetto alla pelletteria o al prêt-à-porter” per ottenere riconoscibilità, sottolineano.
Alcuni, “al contrario, vogliono distinguersi con un orologio che altri non avranno”, dice Christophe Hoppe, francese che vive in Australia, dove ha fondato il marchio Baseule dopo una carriera nell'orologeria in Svizzera. Realizzati nella nazione alpina, i suoi segnatempo incorporano sempre “un pezzo” di Australia, dalla sabbia di una spiaggia a nord di Sydney a una piastrella del suo famoso teatro dell'opera.
“Avevamo perso questa generazione con i cellulari, ma l'abbiamo ritrovata con l'Apple Watch”, spiega all’AFP l’imprenditore, che recentemente ha unito le forze con degli influencer per vendere online un modello da 1.200 dollari.
“Hanno ripreso l'abitudine di indossare qualcosa al polso con gli orologi connessi e ora vogliono qualcos'altro”, assicura.
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