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16 nov 2021
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I nuovi paradigmi della moda: accelerazione digitale, ricerca e competenza

Pubblicato il
16 nov 2021

Il tradizionale Pambianco Fashion Summit, giunto alla sua 26esima edizione, è stata l’occasione per presentare una ricerca intitolata “La fashion industry e i nuovi paradigmi. Accelerazione digitale, ricerca e competenze”, condotta dalla società di consulenza su un campione di 16 tra le principali aziende del lusso a livello europeo e americano.


Si è svolto oggi a Milano presso la sede di Borsa Italiana il 26esimo Pambianco Fashion Summit

 
Un campione che nel 2019 totalizzava un fatturato di 137 miliardi di euro, scesi a 114 miliardi lo scorso anno a causa della pandemia, ma che già quest’anno prevede di chiudere a 146 miliardi, superando dunque i livelli pre-covid. Se nel 2020 l’Ebitda si è dimezzato in termini di valore (circa 20 miliardi rispetto ai 40 del 2019), la redditività delle aziende ha però tenuto, con un margine del 21% l’anno scorso rispetto al 29% del 2019.
 
“Si tratta dunque di un settore sano”, ha sottolineato Alessio Candi, Consulting e M&A Director di Pambianco. “Considerando i macromercati di sbocco del lusso, cresce l’Asia Pacific, che vale oggi il 43% del totale (era il 34% nel 2016) a discapito di Europa e America”. I brand che sono cresciuti maggiormente in Asia Pacific sono stati Chanel (+63% in quattro anni), Gucci (+97%) e Michael Kors (che ha raddoppiato il proprio fatturato asiatico).

La suddivisione delle vendite di lusso tra le varie categorie merceologiche è rimasta stabile rispetto al 2016, con la pelletteria al primo posto (35%), seguita da gioielli e orologi (29%), abbigliamento (21%) e a scendere da calzature e cosmetici e profumi. “Sono cambiati però i paradigmi all’interno delle macro categorie”, prosegue Candi. "Nell’abbigliamento, ad esempio è cresciuto tanto lo streetwear e nelle calzature le sneaker”.
 
Infine, lo studio evidenzia come a livello di canali di crescita, il retail stia salendo (dal 64% del 2016 al 75% del 2020), grazie soprattutto allo sviluppo dell’online, passato dall’1% all’8%.


Alessio Candi, Consulting e M&A Director di Pambianco

 
“Continua il processo di concentrazione e apertura di capitale e proseguono le operazioni di M&A: erano state 34 nel 2019, scese a 19 nel 2020, mentre nei primi 9 mesi del 2021 erano già 53”, aggiunge il manager. “Dietro a questi numeri, occorre ricordare che il lusso è un settore in continua evoluzione. La sfida più grossa è il cambio della base di consumatori: le nuove generazioni si sono affacciate alla moda e al lusso e questo per le aziende significa adeguarsi nelle aree più critiche, come il prodotto, la comunicazione e i canali distributivi, ma anche nell’organizzazione aziendale stessa, perché tutte queste variabili devono essere integrate nell’impresa”.
 
Durante il Convegno, Barbara Lunghi, Head of Primary Markets Italy Borsa Italiana – Euronext Group, ha dato un’overview sui numeri del settore moda e del suo crescente avvicinamento alla Borsa: ad oggi i brand moda quotati su Milano sono 16, di cui 9 su Euronext Milan (ex MTA) e 7 su Euronext Growth Milan (ex AIM) per un valore di capitalizzazione pari a 24,2 miliardi di euro e 3,4 miliardi di euro raccolti con la IPO.
 
Erika Andreetta, Partner PwC Italia, ha invece presentato i risultati di una ricerca sulle principali occasioni di acquisto, da cui è emerso che oltre l’80% degli italiani sono interessati a fare acquisti durante Black Friday e Cyber Monday; moda e accessori sono tra le categorie più ambite. Crescono gli acquisti per se stessi, piuttosto che per amici e famigliari, a dimostrazione di come le persone abbiano voglia di “viziarsi” dopo il difficile periodo trascorso: sale infatti del +48% la cifra che si dedicherà agli acquisti personali. A spendere di più saranno i Millennials e la leva d’acquisto più forte resta il prezzo (per il 75% degli intervistati) e la convenienza (62%), seguita da altri fattori come la sostenibilità del brand.
 
Uno dei nuovi trend più interessanti è quello del second hand, che coinvolge sia Millennials che Gen Z (i primi più spostati sui negozi fisici rispetto ai secondi, che utilizzano anche le piattaforme online). Inoltre, i giovani sono quasi tutti (il 98%) a favore dell’introduzione dal 1° gennaio 2022 del “riciclo tessile” nei rifiuti urbani e commerciali.
 
Sara Bernabè, General Manager Italy Planet, società che propone soluzioni integrate per i pagamenti internazionali, ha sottolineato nel suo intervento come la pandemia abbia introdotto cambiamenti nelle modalità di acquisto destinati probabilmente a rimanere, come l’abitudine ormai consolidata di comprare online e l'accesso a nuove formule di pagamento come il “buy now pay later”.
 
“Le aziende necessitano di digitalizzare i propri processi e il proprio business per rispondere efficacemente ai nuovi bisogni e abitudini dei consumatori”, ha affermato Bernabè. “Oggi parlando di omnicanalità non si può più pensare a una distribuzione che si esplica fra on e off line, ma si deve gestire il contatto con il consumatore attraverso tutti i touch point in modo efficace e integrato, per garantire servizi e prodotti sempre più personalizzati. Il futuro del retail è l’unified commerce, dove tutti i touch point dialogano tra loro e la raccolta dei dati sul consumatore viene normalizzata e gestita da architetture complesse, in grado di semplificare le decisioni strategiche”.

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