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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
21 apr 2016
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I marchi di lusso si dirigono in Australia, dove il mercato retail sta crescendo

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
21 apr 2016

Molti marchi di lusso mondiali confermano che apriranno dei negozi nelle più importanti capitali dello shopping d'Australia nel 2016, a seguito del consolidarsi delle condizioni per fare commercio al dettaglio in loco (condizioni economiche stabili, un potenziale di mercato non ancora sfruttato e un aumento del turismo di lusso).

Un negozio del marchio francese Goyard


Secondo CBRE, parecchi grandi marchi internazionali provenienti da Europa e Nord America stanno cercando di mettere piede sulla costa orientale del Paese dell'Oceania, creando dei punti vendita nelle maggiori città australiane.

“I dettaglianti hanno una prospettiva positiva per il 2016 e nel 2017, con una crescita che sarà focalizzata sulla costa orientale, dato che i marchi globali si stanno muovendo per espandere la propria presenza in Australia mettendo nel loro mirino location fondamentali come Sydney, Melbourne e Brisbane,” ha dichiarato Leif Olson, responsabile del Retail Brokerage Leasing di CBRE.

Fra gli altri, ci sono marchi come Elie Tahari di New York, l'italiano Kiton, il francese Goyard e le label statunitensi Rag & Bone e James Perse che hanno in previsione di espandere la propria presenza in Australia.

"Stiamo lavorando con tutti questi dettaglianti che hanno confermato i loro piani di espansione per Melbourne e Sydney nel corso dei prossimi 6-18 mesi", ha affermato Olson.

Secondo CBRE, l'Australia ha ancora una penetrazione relativamente bassa al suo interno dei marchi di lusso più importanti del mondo rispetto a mercati come Hong Kong e Shanghai, che ospitano dall'80 al 90% dei marchi più prestigiosi del mondo.

In Australia, “il tasso di penetrazione del retail di lusso è solo del 50% – principalmente a causa del predominio dei grandi magazzini in questo segmento di mercato”, ha precisato il responsabile del Victorian Retail Leasing di CBRE, Zelman Ainsworth.

Lo scorso anno, i retailer stranieri (Cartier, Sephora, Omega e Valentino) hanno inaugurato 40 negozi a Sydney, Melbourne, Brisbane e Perth, rispetto alle 35 aperture del 2014, ha comunicato CBRE.

In più, il boom del turismo in Australia sta contribuendo all'esigenza di avere dei negozi di lusso che vendano al dettaglio, dato che si recano nella nazione oceanica sempre più visitatori dalle elevate possibilità economiche. Il numero di cinesi che visitano l'Australia è cresciuto del 21,6% a 1,0012 milioni, nel 2015, ed è più che raddoppiato negli ultimi 5 anni, ha mostrato l'ufficio statistico australiano.

Secondo Tourism Research Australia, i turisti cinesi hanno speso 7,7 miliardi di dollari in Australia lo scorso anno, e la loro spesa annua potrebbe arrivare a 13 miliardi entro il 2020.

Il rapporto sul retail di lusso di CBRE per il 2015 ha rilevato che più della metà di tutti gli acquisti di lusso effettuati dai cinesi sono ora transati all'estero. I consumatori cinesi preferiscono fare acquisti all'estero a causa dei prezzi più favorevoli e della restrittiva legislazione “anti ostentazione” recentemente adottata dal governo cinese.

“Gli acquisti cinesi rappresentano il 30% delle spese effettuate per il lusso in tutto il mondo e il 70% di questi acquisti avvengono all'estero, mostrando che lo spostamento verso il basso nella loro economia ha spinto i consumatori asiatici a ripensare le loro abitudini d'acquisto”, ha detto Andrew Phipps, responsabile ricerca e consulenza per l'area EMEA di CBRE.

Il cambiamento nelle abitudini di acquisto dei cinesi sta fornendo ai marchi di lusso l'opportunità di incrementare la loro presenza in Australia. "L'Australia è uno dei Paesi dai migliori risultati per i principali retailer internazionali”, ha aggiunto Ainsworth. “Inoltre, la stabilità del contesto politico e le evidenti sinergie con l'Asia sono ulteriori vantaggi che i dettaglianti possono sfruttare”.

Benjamin Fitzgerald (Versione italiana di Gianluca Bolelli)

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