I Laboratoires Pierre Fabre rendono disponibile il loro patrimonio vegetale

I laboratori Pierre Fabre aprono il loro patrimonio vegetale a collaborazioni esterne. Chiamato “Nature Open Library”, il programma mira a condividere le competenze del gruppo in materia di ricerca, sviluppo e industrializzazione degli estratti delle piante con “i soggetti privati e pubblici portatori di progetti innovativi”, precisano i Laboratoires Pierre Fabre. Attori importanti o di piccole dimensioni, provenienti dall’industria farmaceutica, ma anche della nutrizione e dell'agroalimentare.

Questa "libreria di campioni di piante", una delle più importanti collezioni private al mondo, comprende 15.000 esemplari. I laboratori Pierre Fabre realizzano oggi il 40% del loro volume d'affari con prodotti di origine vegetale. Per realizzare questo progetto, Pierre Fabre apre una piattaforma Internet dedicata, allo scopo di raccogliere le richieste iniziali di partnership.

"Il programma “Nature Open Library” illustra perfettamente la nostra volontà di fare dell’Open Innovation una componente principale del nostro modello d'innovazione", sottolinea Bertrand Parmentier, il direttore generale del gruppo Pierre Fabre che, un anno fa, a causa della forte competitività, si è trovato costretto a riorganizzare il suo ramo farmaceutico, annunciando la soppressione di 551 posti di lavoro in Francia, soprattutto nella ricerca e sviluppo.

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Per valorizzare queste partnership, François Sautel, capo del progetto “Nature Open Library”, spiega che: "Più tali progetti saranno vicini alle fasi di commercializzazione più acquisiranno valore, e tanto più noi potremo rivendicare legittimamente un ritorno sull'investimento".

Terzo laboratorio farmaceutico di Francia e secondo laboratorio dermo-cosmetico del mondo, Pierre Fabre ha ottenuto nel 2014 un fatturato di 2,1 miliardi di euro, il 55% dei quali nella dermo-cosmesi coi suoi marchi Avène, Ducray e Klorane.

Sarah Ahssen (Versione italiana di Gianluca Bolelli)