Pubblicato il
1 feb 2010
1 feb 2010
I gioiellieri italiani guardano alla Cina
Pubblicato il
1 feb 2010
1 feb 2010
1 feb 2010 – I gioiellieri italiani si stanno concentrando sulla proposta di un design di alta qualità e su un'innovazione costante per combattere la competizione delle aziende manifatturiere per prodotti di massa, e vede la Cina come una fonte chiave di nuovi clienti, secondo il World Gold Council.
Parlando ai margini della Fiera di Vicenza Vicenzaoro First, la rappresentante italiana del WGC (corporazione che si occupa di compravendita e ricerche di mercato riguardanti l'oro, fondata dalle compagnie minerarie) Daniela Invernizzi, ha affermato che i gioiellieri devono affrontare una competizione spietata sul mercato globale a causa dell'aumento di prodotti non fatti a mano, ma a macchina, e che stanno diventando sempre più specializzati nell'innovazione coll'intento di essere più intensamente competitivi.
"L'Italia ha perso il primato nel mercato di massa mondiale" ha dichiarato all'agenzia Reuters. "Non può più competere sul mercato globale a causa di competitor come la Turchia, la Cina, l'India. Ma l'Italia è avanti nel design".
"Le aziende stanno usando incisioni laser, stanno sviluppando altre tecnologie", ha detto. "Stanno riducendo dimensioni e formati, e si stanno posizionando come i laboratori più creativi del mondo”. Cioè a dire che i gioiellieri italiani guardano a nuove tecnologie per creare prodotti di altissima classe, particolarità e finitura.
Con buona parte del mondo ancora in sofferenza per la crisi economica, la Invernizzi ha sostenuto che la Cina potrebbe rivelarsi come una destinazione chiave per le esportazioni il prossimo anno.
"La Cina è sempre molto interessata ai prodotti italiani”, ha continuato. "In Cina hanno una buona base manifatturiera, ma per particolari e tradizionali difficoltà nel design, comprano in Italia – anche Hong Kong compra dall'Italia".
L'Italia (la più grande nazione esportatrice di gioielli in oro d'Europa) ha avuto un anno difficile nel 2009, sia per il record del prezzo dell'oro, che per l'enorme impatto della recessione sulla domanda globale di gioielleria. La società di consulenza per i metalli GFMS ha stimato mercoledì 13 gennaio che la produzione della gioielleria italiana in oro sia calata del 23%.
"Il ruolo dell'Italia è sicuramente cambiato rispetto a 20 anni fa, quando era la più grande esportatrice di gioielli in oro del mondo intero”, continua la Invernizzi. "Ora però in Italia, adesso più che mai, si dettano i trend per il futuro".
“Alcuni settori lavorativi hanno iniziato una ripresa, e i gioiellieri italiani cominciano a dichiarare che il peggio sembra ormai alle spalle, sebbene i buyer restino cauti. Molti gioiellieri mi hanno detto che il lavoro di design per le case di moda, per esempio, sta aumentando”, conclude l'esperta.
Di Jan Harvey; edito da Gianluca Bolelli (Fonte: Reuters)
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