Reuters
4 lug 2014
I designer italiani in guerra contro il falso d'autore
Reuters
4 lug 2014
C'è chi ordina sul Web lampade "famose" ma non originali, chi per il nuovo appartamento acquista in un negozio alla moda una chaise longue "ispirata" al disegno di un padre dell'architettura oppure chi per la casa delle vacanze sceglie copie di design low cost.
In Italia il mercato dei "tarocchi" dei capolavori del design è trasversale, pesa sul fatturato del settore mobili e illuminazione per almeno il 20% ed è in costante crescita, anche a causa di una legislazione in continuo cambiamento e del boom degli acquisti online, secondo molte associazioni di categoria e studi sul fenomeno.
Per Fondazione Altagamma - che dal 1992 riunisce circa un centinaio di marchi tra cui Alessi, Artemide e Zanotta - l'impatto della contraffazione sul solo settore del design in Italia nel 2013 ammonta a 1,7 miliardi di euro, contro i circa 1,2 miliardi del 2010.
L'industria nazionale dei mobili e delle lampade - che conta oltre 210.000 addetti e quasi 31.000 imprese - ha chiuso il 2013 con un fatturato di circa 18 miliardi di euro, in flessione del 2,5% rispetto al 2012, secondo i dati di FederlegnoArredo, braccio di Confindustria per il settore.
In un approfondimento del 2012 dedicato alla contraffazione nel mondo del design il Censis parla di "un fenomeno in significativo aumento". Il governo negli ultimi anni ha istituito il Consiglio nazionale anticontraffazione (Cnac) e varato una serie di campagne informative per sensibilizzare ed educare i consumatori sul fenomeno e per tutelare il made in Italy anche nel design, che - come confermano i tanti stranieri tra gli oltre 350.000 visitatori al Salone del Mobile dello scorso aprile - è sempre più amato anche all'estero.
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