Ansa
8 gen 2015
I 30 'Best dressed men' scelti da "GQ Italia"
Ansa
8 gen 2015
Che cos'è oggi l'eleganza maschile? Qual è il criterio per definirla: il modo in cui un uomo si veste oppure il suo pensiero, il suo comportamento? Un originale indagine condotta dal mensile "GQ Italia", punto di riferimento dello stile maschile, nel numero di gennaio individua i nomi dei trenta uomini più eleganti d'Italia, scelti tra artisti, designer, sportivi, cantanti e imprenditori, in un mix sorprendente e non scontato.

Da Stefano Rodotà a Barnaba Fornasetti, da Franco Battiato a Michele De Lucchi, da Alessandro Garrone ad Andrea Pirlo, Costantino della Gherardesca e Vincenzo Nibali, l'eleganza non si esaurisce alla pura apparenza, all'essere uomini “distinti” e “ben vestiti”.
E dunque uomini di cultura, dall'eleganza profonda e ormai naturale; uomini di sport, ma solo se di ferro; uomini appartenenti ad antiche casate storiche, che hanno re-interpretato le proprie radici in una forma personale, inedita; rari uomini d'azienda e di finanza, scelti per la loro umanità discreta.
Simbolo di questa eleganza, di indole soprattutto, è Fabrizio Gifuni. Grande interprete di film (è stato l'impeccabile imprenditore brianzolo ne Il capitale umano di Virzì) e a teatro (dal 29 gennaio sarà in scena al Piccolo di Milano nella Lehman Trilogy, diretto da Luca Ronconi, a sua volta fra i trenta uomini scelti da "GQ"), Gifuni è il protagonista della doppia copertina del mensile maschile di Condé Nast.
I trenta uomini più eleganti d’Italia sono:
Gilberto Arrivabene Velenti Gonzaga: il conte, designer di accessori per la casa, ha come mission quella di ridare vita alle belle cose di una volta con un piglio contemporaneo;
Franco Battiato: un po’ maestro un po’ vecchio saggio ma mai antico nella sua arte;
Francesco Vitale Barberis Canonico: ama aggiungere un tocco di eccentricità al classico, perché un abito deve raccontare quello che si vuol fare sapere di sé;
Barnaba Fornasetti: sempre impeccabile nella sua stravaganza, sembra un elegante signore d’altri tempi nel cui guardaroba non manca mai un cappello per ogni occasione;
Gigi Riva: un eleganza intima, interiore, quella dell’uomo che sa quel che vuole e che sa anche accontentarsi di vincere poco pur essendo una forza spaventosa;

Giovanni Soldini: è il velista. Un vincitore. Impeccabile manager di se stesso;
Luca Ronconi: il gran signore in barba e capelli bianchi del teatro italiano, sempre con la classe dell’intellettuale senza cravatta;
Luca Guadagnino: il regista di “Io sono l’Amore”. Guadagnino rimane sempre fedele a se stesso;
Alessandro Garrone: sotto la divisa da manager batte un cuore anche verde. E’ lui il fautore della trasformazione della sua azienda da operatore leader della raffinazione a gruppo leader delle energie rinnovabili;
Luigi Ontani: è lui, indiscutibilmente, uno degli ultimi autentici eccentrici viventi;
Cesare Cremonini: è soprattutto una questione di modi, il suo buon gusto traspare dalla umiltà e gratitudine;
Claudio Santamaria: stile soprattutto nella scelta dei film da interpretare;

Andrea Lissoni: tono basso di voce e piuttosto schivo con il suo fare riflessivo e pacato, riuscirebbe a convincervi che la terra è quadrata. E’ riuscito in poco tempo a trasformare Hangar Bicocca di Milano in uno spazio espositivo di successo;
Gelasio e Giovanni Gaetani D’Aragona: appartengono a due rami diversi della stessa casata, ma condividono un’attitudine naturale per lo stile;
Vincenzo Nibali: ciclista che ha deciso di vincere da sportivo che rispetta i suoi avversari. Paladino del no doping e della “pulizia”, in uno sport troppo spesso sporco;
Michele De Lucchi: il segreto del suo successo sta in due parole: semplicità e funzionalità;
Sandro Veronesi: incarna la regola aurea dell’eleganza: L’importante e essere e sentirsi, sempre a proprio agio;
Lorenzo Richelmy: sia con gli abiti di scena sia nei suoi abiti della vita privata non riesce a non avere una sua particolare, indefinibile eleganza;
Fabio Gallia: il banchiere italiano che riesce a non apparire ” ingessato” anche quando è in gessato;
Italo Rota: architetto, innanzitutto, ma anche designer e progettista dall’eccentrica sobrietà;
Romeo Castellucci: scenografo e regista teatrale dal sofisticato linguaggio artistico;
Costantino della Gherardesca: la “sprezzatura” e la leggerezza che si è sempre sentito libero di esternare sono state la chiave del suo successo mediatico;
Andrea Pirlo: ”Slow Chic” potrebbe essere il suo motto, Tutto in lui è lento, ponderato e ragionato. Pirlo ha un’eleganza naturale che fa ricredere sulla lentezza;
Stefano Rodotà: la coerenza con cui sceglie ciò che indossa gli conferisce una pacata morbidezza che sembra sempre irradiarsi da lui;
Claudio Marchisio: soprannominato ”il Principino” perché a lui bastano una T-shirt bianca e un paio di morbidi pantaloni neri per essere elegantissimo;
Mauro Porcini: Chief Design Officer della PepsiCo dice che con passione, visione, ottimismo e curiosità i sogni possono diventare realtà;
Nico Vascellari: agitatore di folle, frontman, artista visivo, performer. Il suo motto, quanto a stile, può essere ”dress to impress”;
Lorenzo Cherubini: dagli esordi in chiodo e scarpe da basket, il ragazzino ha lasciato il posto all’uomo e musicista raffinato dallo stile impeccabile.
Copyright © 2023 ANSA. All rights reserved.