Di
Adnkronos
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Pubblicato il
13 lug 2012
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I 25 anni di Edra tra sperimentazioni materiche e soluzioni d'avanguardia
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Adnkronos
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13 lug 2012
13 lug 2012
Un anno speciale il 2012 per Edra. La storica azienda del design, originale e rivoluzionaria per l'uso dei materiali e per la proposta di forme e volumi inusitati, compie 25 anni.
Una proposta Edra |
Dal 1987 la maison, il cui art director è Massimo Morozzi, imbocca una propria strada, da un lato accentuando la dimensione ironica del progetto, dall'altro lavorando sul concetto di comfort. Nasce in questo periodo la collezione 'Flowers' di Masanori Umeda, poltrone floreali, come dice il nome, ma anche sensuali: 'Rose Chair', per la morbidezza del grembo, 'Getsuen' per la provocazione della forma.
Alcuni anni dopo prende avvio l'avventura di Fernando e Humberto Campana e di un modo di progettare che, per la prima volta, porta alla ribalta i concetti di radici e di identità. Le poltrone dei Fratelli Campana per Edra si costruiranno da allora con pezzi di legno, corde intrecciate, brandelli di pelle. Si rivestiranno di pellicce ecologiche o di tubi per innaffiare. Infine, nel primo decennio del nuovo millennio, Edra sceglierà di declinare, con Francesco Binfaré, una particolarissima accezione di lusso. Un lusso fatto di comodità, di qualità e di eccellenza materica, ottenuto lavorando da un lato sulla rilassatezza della postura e dall'altro sulla naturalità dei rivestimenti.
Molti dei pezzi lanciati sul mercato da Edra trovato posto nelle collezioni permanenti dei maggiori musei di design del mondo: dal Centre Pompidou di Parigi al MoMa di New York, dal Triennale Design Museum di Milano al Vitra Design Museum di Weil am Rhein, fino al Icelandic Museum of Design and Applied Arts di Reykjavik o al Tel Aviv Museum of Art, passando per gli altri musei di Chicago, Lisbona, Montreal, Tokyo, Losanna, Monaco di Baviera, Filadelfia, Amburgo, Vienna e Helsinki.
Una proposta Edra |
Tre le novità per l'anno in corso: 'Sfatto', 'Cipria', 'Bois de Rose'. La prima è una poltrona di Binfaré, evoluzione del divano presentato lo scorso anno. Un trionfo di disarticolate morbidezze che contengono e sostengono il corpo. La poltrona 'Sfatto' propone un'aria 'usata', come se portasse i segni delle vite che si sono succedute intorno ad essa. 'Cipria' è invece la poltrona dei fratelli Campana, anch'essa derivata dal divano omonimo, che vive di grandi cuscini, dalle forme accentuatamente rotondeggianti, tenuti assieme da una struttura articolata e invisibile. Soprattutto rivestiti con differenti pellicce ecologiche.
'Bois de Rose' è una linea di contenitori progettati da Massimo Morozzi. Due i punti di partenza progettuali. Il primo: il contenitore deve essere un volume puro dalle misure codificate dall'uso. Ecco quindi che un quadrato di 120 x 120 centimetri, profondo 48, appare perfettamente adeguato. A sorpresa però si aprirà utilizzando non maniglie, ma pedali da pianoforte.
Questa 'scatola' geometrica è finita e decorata con tranciati di bois de Rose, il legno dimenticato con cui si impiallacciavano i grandi comò Luigi XV.
Scelti nella ricchezza e varietà infinita delle loro fiammature, posati in verticale, ma anche obliquamente, a macchia di leopardo o a intarsio Random, cioè dimenticandosi le regole canoniche dell'ebanisteria, i tranciati sono 'un'opera della natura', come tale vanno usati e rispettati nella loro intrinseca artisticità. Un'operazione di rispetto che parte dal momento della scelta quando, anziché privilegiare i tranciati più scuri e omogenei tratti dalle parti centrali di grandi tronchi, vengono utilizzati tranciati tratti da tronchi più piccoli e di cui si conserva anche la fascia laterale, detta alburno, da sempre scartata perché più chiara.
In questo ritorno di Morozzi alla progettazione diretta, dopo alcuni anni di coinvolgente art direction, numerosi sono i temi di riflessione, ma il più forte è sicuramente quello per cui il decoro non si propone come un'operazione di aggettivazione a posteriori, ma come qualcosa che nasce contestualmente all'idea di progetto.
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