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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
3 mag 2017
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Hugo Boss migliora la redditività nel primo trimestre

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
3 mag 2017

Il gruppo tedesco di prêt-à-porter Hugo Boss ha comunicato di aver ottenuto una crescita nel primo trimestre, il che gli permette di essere sempre fiducioso in una stabilizzazione delle vendite nel 2017.

Hugo cresce del 17% nel trimestre - Hugo


Nei primi tre mesi dell’anno, il fatturato del gruppo è cresciuto dell’1%, a 651 milioni di euro, con un incremento delle vendite in Europa e in Asia, ma un calo negli Stati Uniti. L’utile netto di Hugo Boss è cresciuto del 25%, a 48 milioni di euro. L’incremento delle vendite di moda maschile è stato dell’1%, a 577 milioni di euro, e quello delle vendite di prêt-à-porter femminile del 3%, a 74 milioni di euro.
 
Il gruppo ha visto crescere in particolare l’attività di Hugo, le cui vendite sono cresciute del 17%, a 97 milioni di euro, che ha beneficiato di una migliore presentazione dei prodotti nei negozi e di una migliore diffusione nei multimarca. Al contrario, le vendite di Boss si sono contratte dell’1%, a 554 milioni, malgrado l'attrattiva suscitata dai prodotti athleisure della linea Boss Green, le cui vendite sono cresciute in doppia cifra. Il gruppo tedesco spiega il calo di Boss con la sua volontà di rivedere la propria rete di distribuzione multimarca negli USA.

In particolare, il risultato operativo di Hugo Boss è salito a seguito di un miglioramento del margine lordo, di un calo delle vendite a prezzi scontati e della forte riduzione delle spese operative. Così, l’Ebit arriva a 64,4 milioni di euro, in crescita del 20%, e l’utile netto raggiunge i 48 milioni.

Tuttavia, non sono tutte rose e fiori per Hugo Boss. Perché se nel trimestre il gruppo cresce, lo deve anche a un cambiamento nel calendario delle consegne dei propri prodotti destinati alle vendite all’ingrosso. Le vendite wholesale crescono così del 3%, a 263 milioni, con un incremento del 7% in Europa, a 207 milioni, mentre l’attività nell’area Americhe diminuisce del 12%, a 49 milioni, e del 30% in Asia-Pacifico, a 8 milioni. L’attività delle vendite dirette rimane stabile, a 371 milioni di euro, con una diminuzione delle vendite del 3% in comparabile, e cali in tutte le regioni. Le vendite online sul suo sito si contraggono del 27%. L’attività delle licenze cresce del 5%, a 17 milioni di euro, trainata dalle vendite di profumi.

Hugo Boss


Basandosi su questo inizio d’anno giudicato "solido" dal boss Mark Langer, Hugo Boss ha confermato di puntare a una stabilizzazione delle sue vendite per il 2017 al livello di quelle del 2016 e a una crescita degli utili di oltre il 10%. "Sono convinto che dopo quest’anno di stabilizzazione cresceremo di nuovo in modo redditizio e duraturo", ha assicurato Mark Langer in un comunicato.
 
Per affrontare il calo delle vendite, Hugo Boss aveva adottato nell’autunno scorso una serie di misure allo scopo di migliorare le vendite. Provvedimenti che passano in particolare per una serie di chiusure dei negozi non redditizi e più in generale di un riorientamento della distribuzione.
 
Hugo Boss conta soprattutto sul riposizionamento di molte categorie di prodotti. "Nella seconda parte dell’anno, Hugo Boss estenderà la propria offerta nel segmento commercialmente strategico dell’entry level e rafforzerà la collezione nella sezione casualwear, spiega la direzione nella comunicazione dei risultati trimestrali. Il gruppo adotterà anche altre misure, orientate innanzitutto sull’incremento delle presenze nell’e-shop e sulla sua ottimizzazione commerciale per tornare a far crescere il business dell’e-commerce, mentre in parallelo l'azienda punta a registrare una crescita delle vendite nei propri negozi nel resto dell'anno”.

Hugo Boss sta preparando la presentazione della nuova costruzione della sua offerta, strutturata attorno a Boss e Hugo, che arriverà nei negozi ad inizio 2018. E conta sull’alimentare un rinnovato entusiasmo per le sue etichette.
 
Versione italiana di Gianluca Bolelli

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