Hugo Boss cresce in Cina, ma cala negli USA
Il marchio tedesco Hugo Boss si aspetta che il suo fatturato e i profitti annui si collochino nella fascia bassa delle proprie previsioni, soprattutto a causa delle difficoltà incontrate sul mercato americano e nonostante la forte crescita delle vendite in Cina.
Nel secondo trimestre, Il risultato operativo della società è aumentato del 3%, a 76 milioni di euro, su un fatturato in aumento del 2% corretto degli effetti dei cambi, a 675 milioni di euro – al di sotto delle previsioni medie degli analisti, che puntavano su un utile di 79 milioni e un fatturato di 677 milioni.
Il fatturato è sceso del 3% sul continente americano, calo che Hugo Boss attribuisce all’attenuazione gli effetti positivi della riforma fiscale, alla discesa delle attività turistiche e ad un mercato troppo incline agli sconti di prezzi. Il mercato degli Stati Uniti si contrae del 5%, così come il Canada, che scende nonostante la crescita in loco delle vendite all'ingrosso.
In Cina, la crescita è del 7%, dopo aver applicato i tassi di cambio rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. A perimetro e cambi comparabili, la crescita è annunciata a due cifre percentuali nella Cina continentale, ma anche in Giappone e nel Sud Est Asiatico.
In Europa, mercato principale del gruppo con 408 milioni di euro nel trimestre, le vendite sono aumentate del 2%.
Hugo, trainato dal suo casualwear, mostra un aumento del 3% dopo i cambi, a 88 milioni di euro, nel trimestre. Boss progredisce del 2%, a 587 milioni. La moda uomo rimane il punto di forza del gruppo, salendo del 3%, a 613 milioni. L’offerta donna accusa una diminuzione delle vendite del 6%, a 62 milioni di euro.
Per il 2019, Hugo Boss ora prevede una crescita delle vendite inferiore al 5%, mentre l’aumento del risultato operativo dovrebbe rimanere inferiore all'8%.
Con Reuters
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