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28 gen 2014
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Hong Kong Fashion Week: visitatori stabili e coccolati

Pubblicato il
28 gen 2014

Sono stati poco meno di 38.000 i buyer che quest'anno si sono recati alla Hong Kong Fashion Week, manifestazione che riuniva come tutti gli anni gli espositori del salone del sourcing e quelli della 'World Boutique', titolari di marchi. L’edizione dell'anno scorso aveva invece superato questo limite dei 38.000 buyer, per un incremento del 14%.

I buyer provenienti dalla Cina continentale sono stati i più numerosi alla Hong Kong Fashion Week


Secondo Benjamin Chau, il vicedirettore esecutivo di HKTDC, società organizzatrice della manifestazione, le nazioni di provenienza dei buyer in notevole aumento sono state quelle dei mercati emergenti, come la Turchia, la Thailandia, le Filippine e l'Indonesia. «Ho giudicato particolarmente utile la 'Small-Order Zone' (zona riservata agli ordini per piccoli quantitativi), perché la mia società di e-commerce è ancora giovane e in fase di sviluppo», ha spiegato la buyer indonesiana Detty Wulandari.

I buyer provenienti dalla Cina continentale sono stati i più numerosi, e la fiera rimane per molti un punto di riferimento per puntare al mercato cinese. Per gli stilisti di Hong Kong Dorian Ho e Henry Lau, la Hong Kong Fashion Week non ha equivalenti nella regione come piattaforma rivolta alla Greater China.

«Il salone di Hong Kong è essenziale per il mercato cinese come lo è la fiera di Las Vegas per i mercati dell'America latina», afferma Marta Falcon, direttrice export del produttore spagnolo di borse Factormoda. Espositrice da diversi anni, la Falcon si definisce «impressionata dall'assistenza fornita dagli organizzatori, molto efficaci nel mettere in contatto espositori e buyer».

La HKTDC non ha lesinato sforzi per mantenere alto l'interesse di espositori e visitatori, rendere più dinamica l'atmosfera del salone e tentare così di affrancarsi dalle altre manifestazioni della regione. Sfilate di moda, seminari informativi sul mondo fashion e sul mercato, ecc.: sono stati sessanta gli eventi organizzati (vale a dire due volte in più che durante la sessione di gennaio 2011).

Le sfilate presentavano altrettanto bene la moda locale che quella cinese, giapponese ed europea, con la stilista londinese Vivienne Westwood che è intervenuta a chiudere la manifestazione. Anche la creazione dei giovani è stata messa in evidenza, attraverso il cosiddetto 'Hong Kong Young Designers’ Contest', ma anche con la sfilata della stilista tedesca Karen Jessen, vincitrice del gran premio al riconoscimento 'EcoChic Design Award 2013'.

Tra gli espositori, il cui numero è rimasto stabile a circa 1.850, alcuni accomunavano offerta creativa e Made in China. Come la svedese Josefine Olsson, presente col suo brand Greta nell'ambito di una delegazione di marchi scandinavi, i cui abiti di seta sono realizzati nel suo atelier di Pechino.

La redazione francese (Versione italiana di Gianluca Bolelli)

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