16 giu 2022
Herno chiude il 2021 a 135 milioni di euro e amplia le gamme
16 giu 2022
La principale novità svelata al Pitti per la collezione Primavera-Estate 2023 di Herno è la sua ampiezza. Una brand extension solo abbozzata nelle due stagioni precedenti, ma che ora ha portato sia la parte ‘Core’ dell’offerta di Herno, sia quella ‘Lusso’, che quella ‘Fashion’ (ma anche l’etichetta active di urban-sportswear tecno-sartoriale iper-performante Laminar) ad arricchirsi di nuove tipologie di prodotti, come maglieria, pantaloni, scarpe, con mix di materiali inediti per l’azienda novarese.
“Non siamo più un monoprodotto”, ci spiega Claudio Marenzi, presidente e CEO di Herno, dal suo stand a Pitti Uomo 102. “Ci siamo infatti resi conto di quanto i clienti desiderassero una nostra evoluzione che non ci limitasse al produrre ‘solo’ capispalla, anche a testimonianza del loro apprezzamento per il nostro marchio. Abbiamo lavorato molto sui colori, che ritenevamo fosse fondamentale inserire in collezione dopo il periodo cupo che abbiamo vissuto, incrementati anche per l’etichetta più young Herno Globe, il nostro contenitore che racchiude tutti i progetti ecosostenibili all'interno della main collection, frutto del lavoro del nostro reparto di ricerca e sviluppo”.
Nelle diverse gamme del main brand, per la PE 2023, l’essenza della linea ‘Core’ prevede l’uso del cotone antipioggia, del Monogram, della microfibra, del neoprene leggero, della gabardine elasticizzata, con una parte di capi termonastrati ma anche di lavati e tinti in capo. Ai trench e impermeabili, ai car-coat e blazer, alle field-jacket e giacche-camicia, ai modelli impacchettabili dedicati al travel e ai capi reversibili si aggiungono le t-shirt, in crêpe e cotone stretch realizzate anche con dettagli che riprendono i temi della collezione in denim e fantasie, oltre alle maglie ibride, vero trademark del brand, abbinate a tessuti diversi, e la maglia con termonastratura interna logata Monogram. I colori per questo tema comprendono due punti di verde – bottiglia e prato - il turchese, il blu navy, l’arancione, il grigio light e l’elegante burro.
Nel mondo ‘Luxury’ ci sono i materiali più ricercati: seta, cachemire, seta lavata, lino e cachemire-seta sui piumini, per le giacche camicia e anche per le field jacket. E la novità di maglie, cardigan e t-shirt in jersey di seta. I colori sono il rosso, il cammello e il bianco, il grigio chiaro, il blue e la fantasia in principe di Galles. Nella parte di collezione ‘Fashion’ di Herno troviamo il cotone lavato, il cotone e lino, il nylon ultralight ma nella sua versione brillante, il consolidato Gloss, fino al tecno-paper ereditato dagli anni ’90. La field jacket diventa allora over, e così anche il bomber e il denim jacket. Tutti modelli dal fit rilassato e street-style. T-shirt e maglie sono in cotone e in morbido jersey, caratterizzate da nuove grafiche logo più street.
Herno è reduce dall’acquisizione del brand Montura di Rovereto, con il suo know-how nei prodotti estremamente tecnici per gli sport attivi e persino estremi. “Tengo a sottolineare che non è stata un’acquisizione per ‘salvare’ un brand e ristrutturarlo, perché Montura sta crescendo sempre molto bene. Abbiamo allo studio tanti nuovi progetti per Montura, ma è presto per raccontarli”.
L’esercizio 2021 di Herno si è chiuso a 135 milioni di euro di fatturato, “ancora per il 2% al di sotto del dato 2019 pre-pandemico, ma superiore del 20% al giro d’affari 2020. Prevediamo un +15% (sul 2019) a fine 2022”, rivela il CEO, che non si preoccupa in termini di business per la sua azienda della situazione della Russia, che al momento impatterebbe solo per il 3,5% sui conti di Herno, che genera il 75% del fatturato sui mercati esteri. Dopo l’Italia col suo 25%, secondi Paesi a pari merito per il marchio fondato nel 1948 a Lesa (NO) dal padre di Claudio Marenzi, sono Stati Uniti e Giappone, seguiti dalla Germania. “La Russia l’abbiamo dovuta mettere in stand by”, riconosce Marenzi, che indica in USA e Italia i due mercati più cresciuti lo scorso anno per Herno, che viene distribuito in 1.800 doors nel mondo.
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