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AFP
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10 nov 2012
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Hermès rivede di nuovo verso l'alto i suoi obiettivi di vendita

Di
AFP
Pubblicato il
10 nov 2012

Hermès ha reso note giovedì vendite in aumento del 24,2% per il suo terzo trimestre, a 848,6 milioni di euro, ben al di là delle attese, e ha alzato una seconda volta le sue previsioni di crescita annua, confermando un eccellente stato di salute, anche in Asia. "Se la tendenza attuale prosegue", la crescita delle vendite per l'anno 2012 "potrebbe superare il 13%" a tasso di cambio costante, contro il 12% previsto a fine agosto e il 10% dell'inizio dell'anno”, dice il brand. Ben lungi dal subire l'impatto della crisi e di un certo rallentamento dei consumi in Cina, Hermès si muove spedito verso un nuovo record nelle vendite.

Collezione primavera-estate 2013 (Foto: Pixel Formula)

Quest'anno il gruppo francese dovrebbe superare per la prima volta la quota di 3 miliardi di euro di fatturato, dopo un primo semestre caratterizzato da una forte domanda (+21,9% di vendite) e un terzo trimestre nel quale gli analisti si aspettavano una crescita del 19%. Sui nove mesi, le vendite sono aumentate del 22,7% (15,5% a tassi di cambio costanti), a 2,44 miliardi di euro, nonostante una base di raffronto elevata.

Hermès aveva in effetti messo a segno nel 2011 l'anno con i suoi massimi dati storici, con 2,84 miliardi di euro di vendite (+18,3%), un utile operativo annuo aumentato del 32,5%, un utile netto progredito del 40,9% e una redditività del 31,2%, migliori cifre dall'ingresso in Borsa della società nel 1993.

Per il 2012, il sellaio ha mantenuto la sua previsione attuale di margine operativo, che dovrebbe sempre "essere compreso fra quello del 2010 e quello storicamente più alto ottenuto nel 2011", vale a dire fra il 27,8% e il 31,2%.

Le vendite nel terzo trimestre sono cresciute in tutte le zone geografiche, con l'Europa e l'Asia che mettono a segno più o meno la stessa crescita a tassi di cambio costanti (rispettivamente 15,9% e 15,6%), contro un +14% in America.

Hermès sottolinea di aver beneficiato sui 9 mesi di un impatto positivo di 143 milioni di euro legato alle fluttuazioni valutarie.

Nel terzo trimestre, le vendite hanno ottenuto una crescita a due cifre in tutti i settori lavorativi. La pelletteria è cresciuta del 20,5% (+11,2% a tassi di cambio costanti), vestiti e accessori dal 30,5% (+21,1%), seta e tessile del 22,8% (+14,2%), gioielli e lifestyle del 65,8% (+56%), i profumi del 15,3% (+13,9%), l'orologeria del 14,5% (+6,2%) e l'arte della tavola del 26,7% (22,2%).

Sono stati realizzati maggiori investimenti per incrementare la capacità produttiva nella pelletteria-selleria per rispondere alle richieste, con liste d'attesa che restano piuttosto lunghe per le popolarissime borse "Birkin" e "Kelly".

A titolo di confronto, il polo lusso del gruppo PPR ha generato nel terzo trimestre un fatturato in aumento del 24,3%, a 1,593 miliardi di euro. PPR ha così messo a segno un +11,9% di crescita a perimetro e tassi di cambio comparabili, contro un +5% per il polo moda e pelletteria di LVMH guidato da Louis Vuitton.

Versione italiana di Gianluca Bolelli; fonte: AFP

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