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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
23 apr 2020
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Hermès prevede un secondo trimestre “fortemente impattato”, ma resta “fiducioso”

Di
AFP
Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
23 apr 2020

Le vendite di Hermès saranno “fortemente impattate” nel secondo trimestre dall’epidemia di Covid-19, ma il sellaio-pellettiere francese resta “fiducioso” sulla sua “resilienza” e annuncia trend favorevoli nella Cina continentale, dove ha riaperto i negozi.

Hermès subisce l'impatto della crisi legata al Covid-19 nel secondo trimestre - Hermès


Giovedì, il gruppo ha reso noto di ver registrato un fatturato di 1,5 miliardi di euro nei primi tre mesi dell’anno, in discesa del 6,5% a dati pubblicati e del 7,7% in cifre organiche.
 
“Dopo un mese di gennaio molto dinamico in tutte le regioni del globo, l’inizio del 2020 è stato segnato da una crisi sanitaria la cui ampiezza, durata ed estensione geografica sono senza precedenti”, sottolinea Hermès nel proprio comunicato.

Tutte le aree geografiche sono state interessate: in particolare, in Asia (Giappone escluso), le vendite sono scese del 9% nel trimestre.
 
Diversi Paesi di quell'area stanno vivendo una seconda ondata di chiusure di negozi in seguito a misure governative, come Singapore, l'Australia e la Thailandia, dall’inizio di aprile, puntualizza Hermès.
 
Ma le sue boutique nella Cina continentale, mercato cruciale, hanno riaperto gradualmente a marzo, e quelle di Hong Kong e Macao “hanno ritrovato presenze ridotte, a causa delle misure di controllo delle frontiere”.
 
“Abbiamo un trend positivo nella Cina continentale, con una crescita in doppia cifra”, dalla riapertura dei negozi, ha precisato il PDG Axel Dumas durante una conferenza telefonica.
 
Quanto al Giappone, che ha mentenuto le proprie vendite su un piccolo aumento dell’1% nel primo trimestre, la maggior parte dei negozi è stata comunque gradualmente chiusa dalla fine di marzo, a seguito dell'annuncio dello stato di emergenza da parte del governo giapponese.
 
L'anno scorso, Hermès ha realizzato il 51% del suo fatturato in Asia-Pacifico, Giappone compreso, contro il 18% nell’area delle Americhe e il 17% in Europa (Francia esclusa).
 
Giovedì, il gruppo ha stimato che l'evoluzione della pandemia e le misure decretate da ogni Stato “non consentono in questa fase di prevedere le date di riapertura dei negozi” e che “di conseguenza”, le sue vendite del secondo trimestre “saranno fortemente influenzate dalle chiusure di una parte significativa della rete”.
 
“Siamo cauti perché nel secondo trimestre molti negozi rimarranno chiusi. Ma rimango fiducioso e ottimista ", ha detto Axel Dumas.
 
Hermès indica che “grazie alla sua solida struttura finanziaria” ha mantenuto attivi gli investimenti strategici, “sia nelle capacità produttive che nella rete di distribuzione, al fine di preparare la ripresa nelle migliori condizioni, controllando nel contempo i costi”.

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