Hermès inaugura a New York il suo anno dell’innovazione
La maison Hermès ha rivelato a New York il suo tema annuale, che per il 2020 si intitola “Innovation in the Making” (Innovazione in corso), con una serie di eventi multi dimensionali in tutta Manhattan. Trattandosi di Hermès, c’è stato in particolare un simposio mattutino su un’isola della baia di New York, che ha riunito grandi menti di ogni tipo, e una dimostrazione incredibilmente poetica la sera, una performance filmata in live con effetti speciali, nella futura super boutique di Hermès su Madison Avenue.

La giornata è cominciata con una passeggiata in scuolabus lungo l’East River, seguita da una ventosa traversata in ferry fino a Governor’s Island, dove il Direttore Artistico della maison, Pierre-Alexis Dumas, e la “funzionaria” dell’arte Lili Chopra hanno moderato una serie di dibattiti e conferenze. In particolare, c’è stato un intervento del filosofo vivente più letto in Francia, François Jullien, una conferenza sui viaggi spaziali tenuta da una vera astronauta, una lezione di paleoantropologia, una performance di danza di Okwui Okpokwasili e un’intervista con il responsabile del design di Apple, Jony Ive.
Appena poggiati i piedi a terra, si è stati accolti da una fanfara locale, davanti a un drappo con la scritta “Benvenuti all’Università Hermès”. All’interno dello spazio espositivo, i nomi dei partecipanti alla mattinata erano scritti in gesso su una serie di lavagne nere.
“Buongiorno, sono il Decano degli studi creativi, e voi siete la classe 2020”, ha scherzato Pierre-Alexis nel suo discorso introduttivo, mentre i 150 invitati prendevano posto in stretti banchi metallici stile liceo. Ci ha promesso che la mattinata avrebbe tracciato un panorama delle origini dell'uomo fino ai confini dell'universo. E così è stato. A partire dai cacciatori-raccoglitori che cavalcavano i primi cavalli e conoscevano già uno degli slogan di Hermès: "Quando si cade da cavallo, bisogna tornare subito in sella”.
L’astronauta Peggy Whitson, cresciuta in una fattoria dell’Iowa, ha spiegato che i viaggi nello spazio sono essenzialmente contemplare le cose da prospettive differenti e ha mostrato notevoli immagini della Terra, scattate dalla Stazione spaziale internazionale. Una serie di immagini mostrava la sua squadra nel cosmo mentre riparava un enorme pannello solare strappato, ricucendolo letteralmente con cavi d'acciaio.
"Quando ero piccola, in fattoria, mio padre ci diceva sempre che potevamo riparare quasi tutto con un paio di pinze e un rotolo di cavo numero 9, ed è quello che abbiamo fatto là!”, ha commentato sorridendo.

Un elemento chiave dell’innovazione da Hermès è sicuramente il savoir faire artigianale e l'incontro tra un paio di mani piene di destrezza e una fertile immaginazione.
Tornando molto indietro nella storia, il paleo antropologo Ian Tattersall ha spiegato lo sviluppo della mano e l'articolazione graduale del pollice, attraverso immagini di antichi resti umani, prima di spiegare come circa 100.000 anni fa gli umani iniziarono a creare immagini simboliche. A partire dalla scoperta della grotta di Blombos in Sudafrica e dei suoi affreschi d'arte primitivi, motivi geometrici su roccia, risalenti a 77.000 anni fa, prima di passare alle opere preistoriche del Paleolitico e alle raffigurazioni di cavalli. La Maison Hermès fu fondata nel 1837 da Thierry Hermès, come laboratorio di selle per cavalli nel centro di Parigi.

La mattinata si è conclusa con Jony Ive e Pierre-Alexis Dumas, che hanno ricordato la loro collaborazione per il primo Apple Watch, un nuovo tipo di partnership per la multinazionale americana con una griffe del lusso. Con il famoso doppio cinturino in pelle Barenia, l'orologio ha avuto all’inizio un problema tecnico, ha spiegato Jony Ive. Gli ingegneri Apple hanno evidenziato il fatto che il doppio cinturino impediva all'orologio di entrare in contatto con il polso, rendendo impossibile misurare la frequenza cardiaca, una parte fondamentale delle funzionalità dell’Apple Watch. A quel punto, un'artigiana del laboratorio Hermès di Parigi ha aggiunto di sua iniziativa una sottile imbottitura interna, che consentiva di posizionare il bracciale leggermente inclinato e di consentire al dispositivo di misurare il polso.
"Gli oggetti ci definiscono tanto quanto noi definiamo gli oggetti", ha concluso Pierre-Alexis Dumas, prima di presiedere un meraviglioso pranzo, cucinato da Daniela Soto-Innes, la premiata chef messicana. L'innovazione è stata il filo conduttore anche del pranzo: da carnitas di anatra con ceviche di granchio all’agachile con olivello spinoso. Una sontuosa cucina fusion latina.

La sera stessa, Pierre-Alexis Dumas ha organizzato anche una festa nella nuovissima location di quattro piani che ospiterà il futuro flagship store del marchio, un edificio in mattoni rossi in stile federale, situato all'angolo sud-ovest di Madison Avenue e 63rd Street, che ospitava in precedenza il Bank of New York.
Il momento clou della serata è stata una straordinaria dimostrazione di una squadra di dieci talentuosi cineasti, che hanno realizzato live un film con effetti speciali. Utilizzando una dozzina di minuscoli set su ruote, hanno proiettato sullo schermo un cortometraggio surreale, trasportandoci in un viaggio sulle Montagne Rocciose innevate, in un Sud-Ovest elegiaco, in campi di papaveri da sogno, in brughiere spazzate dalla tempesta e in un appartamento nell'Upper East Side, il tutto attraversato da numerose paia di mani che piroettavano allegramente. Il talento dell'artigiano, sempre sotto i riflettori.
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