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Ansa
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Pubblicato il
3 mag 2011
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Hermès conferma la vendita del 45% di Gaultier. La maison sotto il controllo di Puig
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3 mag 2011
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Secondo quanto annunciato da un comunicato emesso in comune dalle due società, la maison Jean Paul Gaultier passa sotto il controllo del gruppo spagnolo Puig.
Jean Paul Gaultier (Foto: Pixel Formula) |
Il gruppo Hermès ha infatti confermato di aver ceduto "la totalità della propria partecipazione del 45%" nella maison Jean Paul Gaultier alla spagnola Puig, "in pieno accordo con lo stilista", che continuerà ad occuparsi della direzione artistica della propria griffe. L'operazione genererà un profitto contabile di 30 milioni per Hermès: 16 milioni di prezzo di cessione delle partecipazioni, e 14 per il rimborso dei prestiti garantiti.
A questa si aggiunge un'altra partecipazione azionaria, quella del celebre couturier, che possedeva fino ad oggi il 55% delle quote, e il cui ammontare attuale non è stato precisato.
Il 59 enne Jean Paul Gaultier, che diventa così un "azionista di riferimento", resterà "la guida della creazione e dell'immagine della società che porta il suo nome", precisa il comunicato.
JPG. Foto: ANSA |
"Non dubito", commenta il manager di Hermès Patrick Thomas, "che l'alleanza tra Gaultier e la famiglia Puig porterà la maison verso nuovi successi".
L'ex "enfant terrible" del mondo della moda Jean Paul Gaultier "si rallegra di questa alleanza con un gruppo familiare in forte crescita che gli permetterà di sostenerlo nei suoi sviluppi futuri", recita il comunicato. Gaultier si riferisce evidentemente all'estero, dove è poco presente soprattutto in Asia, odierno Eldorado dei marchi di lusso.
Le vendite di JPG, che impiega 150 persone, sono calate del 19% nel 2009, a 23 milioni di euro. La maison Gaultier produce in proprio la haute couture e gli accessori, ma ha stipulato delle licenze in Italia per il prêt-à-porter femminile. La principale però concerne soprattutto delle royalty di suoi profumi (tra cui il suo maggiore successo "Le Mâle"...) sviluppate con Beauté Prestige International (BPI), filiale della giapponese Shiseido. BPI sottolinea che il cambiamento intervenuto nell'azionariato "non rimette in discussione" il contratto di licenza, che decorrerà fino a metà 2016.
Puig, che controlla in particolare i marchi Nina Ricci, Carolina Herrera e Paco Rabanne, ha realizzato un fatturato di 1,2 miliardi di euro nel 2010, e spera di superare gli 1,3 miliardi di euro di fatturato quest'anno. I tre quarti delle vendite sono generati all'estero. Oltre alle fragranze dei suoi brand, la società catalana può contare anche su alcune licenze di profumi di Prada, Valentino e Comme des Garçons. Il gruppo afferma di occupare il settimo posto mondiale nel settore della profumeria e impiega circa 3.500 persone nel mondo.
Hermès era entrato nel 1999 nella maison Gaultier. La loro alleanza si era definitivamente conclusa all'inizio di aprile. Nel maggio 2010, lo stilista aveva lasciato la direzione artistica del prêt-à-porter femminile di Hermès dopo sette anni di collaborazione, ufficialmente per disporre di più tempo da dedicare ai propri progetti.
Hermès punta su questo denaro fresco per finanziare i suoi progetti di sviluppo, soprattutto nel nuovissimo settore nel quale ha investito, quello dei mobili e dell'arredamento, ma anche per la sua rete di distribuzione, ha sottolineato all'agenzia di stampa francese AFP il suo direttore generale Patrick Albaladejo.
Non è la prima volta che dei capitali stranieri controllano una griffe francese, come è stato nel caso di Lanvin, posseduta oggi da una miliardaria di Taiwan o più di recente di Féraud, acquistato dal Paris Group di Dubai, già proprietario dell'italiana Gianfranco Ferré.
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