Reuters
Gianluca Bolelli
22 gen 2019
Henkel aumenterà gli investimenti nei suoi brand
Reuters
Gianluca Bolelli
22 gen 2019
Henkel ha annunciato che aumenterà gli investimenti nei suoi marchi e nella digitalizzazione del business, precisando che questa decisione farà ridurre del 5% il proprio utile rettificato per azione quest'anno, il che porterà a far diminuire del 5% il valore del titolo azionario del proprietario dei detersivi Persil e degli shampoo Schwarzkopf.
Il gruppo sottolinea in un comunicato dello scorso lunedì che il suo budget annuale per gli investimenti aumenterà di 300 milioni di euro, con i due terzi di questa somma che andranno ai marchi e all’innovazione e il resto sarà destinato a finanziare la trasformazione digitale dell'azienda.
Tuttavia, l'aumento degli investimenti non avrà alcun impatto sul fatturato del gruppo, con Henkel che mantiene, come ogni anno, il suo obiettivo di crescita organica delle vendite compreso tra il 2% e il 4%.
Henkel ha anche annunciato i risultati provvisori per il 2018, i quali mostrano un fatturato a 19,9 miliardi di euro, per una crescita organica del 2,4%, e un utile per azione rettificato in progressione del 2,7%. I risultati annuali dettagliati sono attesi per il 21 febbraio.
Il gruppo ha affermato di aspettarsi la persistenza di difficili condizioni di mercato nel settore dei beni di consumo, dove i suoi detergenti e prodotti per la pulizia si trovano in competizione diretta con quelli del colosso americano Procter & Gamble.
In compenso, Henkel è più ottimista sull'evoluzione della produzione industriale, il che avrà un impatto favorevole sulla sua divisione che si occupa di adesivi, la quale produce in particolare colle per prodotti elettronici e imballaggi.
Per il 2020 e oltre, Henkel continua a puntare ad una crescita annua organica delle vendite compresa fra il 2% e il 4%. In termini di utili rettificati per azione, la società vede una progressione che va dal 5% al 10%.
Il gruppo vuole anche aumentare il rapporto di distribuzione degli utili sotto forma di dividendi tra il 30% e il 40%, contro l’attuale forchetta del 25%-35%.
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