Ansa
8 lug 2015
Haute Couture: Margiela tra nylon e specchi ai piedi
Ansa
8 lug 2015
Che John Galliano sia un genio nessuno lo nega, però che tristezza l'enormità del Salon d'Honneur del Gran Palais di Parigi, con due sole file di seggioline, alcune peraltro rimaste vuote. Un evento - quello della prima haute couture di Galliano per Margiela - concepito come esclusivissimo, con inviti lesinati, che si ritorce a boomerang creando un clima di malinconia che pesa sulla sfilata.
La collezione, va detto subito, ha dei pezzi bellissimi: la zampata del vecchio leone è sempre quella, stravagante, paradossale, provocante, rischiosa come i tacchi a specchio che mettono in pericolo le modelle.
Ma l'occhio attento del pubblico riesce a individuare anche la perfezione del grande cappotto a doppia corolla (con il tocco di uno zainetto blu Klein inserito come un nodo obi in mezzo alle scapole), il taglio strabiliante del soprabito verde smeraldo che avvolge la figura e quello perfetto del tailleur a pois e foglie che trasformano la modella in una pianta di Filodendro.
Arrivano alcune descrizioni che rivelano il gran lavoro dietro all'apparente disordine: ci sono contaminazioni incrociate tra sete cinesi e tweed inglesi, la rafia del Madagascar è combinata con il neoprene mentre per dipingere una sedia, sulla lana cotta del tailleur smanicato e orlato di pom pom marocchini, Galliano è andato fino in Giappone.
Lo racconta Renzo Rosso, con l'orgoglio di chi non vuol lesinare mezzi alla creatività. I pezzi di antichi arazzi francesi sono montati sull'organza del tubino mentre i rombi all'uncinetto formano la gonna della nonna, da portare però con giacchina di vernice nera. Tra un tessuto giapponese degli anni Venti e velluti francesi vintage, Galliano si trova a suo agio, sembra adatto a esaltare la storia della maison e il suo carattere avanguardista: la sposa nel finale è in una nuvola sartoriale di seta e sacchetti di nylon.
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