26 feb 2015
Hanro rilancia il ready to wear con Eric & Me per la donna contemporanea
26 feb 2015
A partire dal 2013 il marchio svizzero Hanro si è rilanciato nel segmento del prêt-à-porter con una piccola linea di maglieria, Hanro Knits. Molto soddisfatto da questo test, il brand elvetico specializzato in intimo e loungewear ha deciso di andare ancor, lanciando un guardaroba completo con un nuovo marchio: "Eric & Me", seguito dalla specificazione by Hanro.
Eric & Me è il nome scelto per rendere omaggio a un periodo preciso della storia della maison creata nel 1884 da Albert Handschin e Carl Ronus. Un riferimento ai fratelli Eric e Madeleine Handschin (lei addirittura 17enne all'epoca), terza generazione della famiglia fondatrice, che aveva lanciato nel 1933 la prima collezione di prêt-à-porter firmata Hanro. Un'attività che è stata interrotta negli anni '80 e che, adesso, riprende vita con la stagione autunno-inverno 2015/16.
La collezione ha sempre come fil rouge la maglia, tenendo conto delle competenze specifiche di Hanro, ma questa volta estesa a trama e ordito e ad alcuni capi in seta. Un guardaroba di 45 modelli combinabili (senza contare le declinazioni di colore) per la donna fashion e contemporanea, che comprende top, pantaloni, abiti, giacche, cardigan, gonne, camicie di seta, ecc. Il posizionamento è di alta gamma: a partire da 120 euro per i top, fino a 500 euro per giacche, abiti e blazer.
“La collezione ha debuttato al Premium di Berlino, ottenendo un buon riscontro da parte dei buyer”, rivela a FashionMag Stephan Hohmann, Managing Director di Hanro International, “e così partiremo a distribuirla in alcuni negozi importanti nei Paesi di lingua tedesca, in Olanda e UK, ma anche in Scandinavia. Con la primavera-estate 2016 affronteremo più decisi anche gli USA, ma intanto, per cominciare, cerchiamo contatti con dei buyer in Italia”.
La prima collezione Eric & Me sarà proposta nelle boutique Hanro dal mese di settembre (New York, Londra, Vienna, Graz, Roma, Monaco di Baviera), ma anche in una selezione mondiale di grandi magazzini e rivenditori multimarca, con priorità data ai tre mercati principali del brand: la Svizzera, la Germania e l'Austria. Questi ultimi sono seguiti da Regno Unito, Francia e Italia, in un 2014 che Hanro of Switzerland ha chiuso con una crescita di giro d'affari a doppia cifra, e i migliori risultati di sempre, con un +35% negli Stati Uniti.
Dopo aver inaugurato il 7 febbraio scorso un negozio ad Amsterdam, di circa 30 metri quadri, in Vijzelstraat 67 con un nuovo concept (ottavo monomarca del brand, oltre ai sei indicati più sopra ce n'è uno anche a Pechino), Hanro è alla ricerca di un partner per aprire un altro negozio in Italia in franchising.
“Nel 2015 vogliamo aprire altri 2 store negli Stati Uniti, oltre a quello di New York; pensiamo a location come Miami per uno e una città da scegliere fra San Francisco o Los Angeles per l'altro. Saranno store dedicati alla lingerie, invece il ready to wear sarà distribuito nei multimarca. Il prossimo corner che apriremo sarà al Coin Excelsior in Via Cola di Rienzo a Roma, alla fine di marzo. Lo scorso agosto abbiamo anche inaugurato uno shop-in-shop di 45 metri quadrati alle Galeries Lafayette di Parigi”, ricorda Hohmann.
“Nel 2014 l’Italia è cresciuta molto nei nostri fatturati e negli ultimi anni c’è un crescente apprezzamento del prodotto nello Stivale. In Italia vendiamo molto bene soprattutto l’uomo; è uno dei Paesi in cui performa di più, con il 50% del fatturato italiano realizzato con le collezioni uomo, mentre a livello globale le linee maschili pesano per il 20%”, conclude Gianluca Travaglini, Export Manager del marchio.
Hanro, che ha compiuto 130 anni nel 2014 rappresenta oggi una divisione della Huber Holding AG, realtà specialista di intimo con sede a Götzis, in Austria, che appartiene al gruppo sino-australiano Benger Brands Ltd. Fondata nel 1907, la Huber Holding detiene oggi i marchi Hanro, Skinny e Hom (da gennaio 2015). Nel 2014, prima dunque dell'integrazione del marchio marsigliese, la società aveva registrato un fatturato di 109 milioni di euro.
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