Haider Ackermann: raffinato e poetico
Un tempo Haider Ackermann era conosciuto per l’utilizzo magistrale dei tessuti; ora il suo punto di forza è la capacità di tagliare le giacche con rara delicatezza.
Nella sua sfilata a Parigi, che ha presentato la collezione autunno uomo e la pre-collection donna, ogni look presentava una giacca, un cappotto, un giubbotto o almeno una vestaglia.
Il risultato è stato una furba presentazione di moda poetica, il trend più diffuso in Europa per questa stagione, sottolineata dalle stampe e dai ricami floreali di ispirazione asiatica presenti su molte delle proposte. Un tessuto con crisantemi, di influenza giapponese ma realizzato in Italia, è stato utilizzato per abiti eleganti; una seta ricoperta di disegni di foglie color limone per dei pantaloni molto ampi, rifiniti con bande tecniche, o ancora una seta nera e bianca, con motivi di ciliegio in fiore, su uno stupefacente kimono a manica larga.
“Volevo che le persone potessero abitare i loro abiti; le persone normalmente indossano i vestiti, volevo l’opposto. Volevo che i vestiti fossero vivi, per questo li ho attorcigliati e rigirati. Tornare ai vecchi codici per ritrovare me stesso”, ha spiegato il designer nel backstage del museo di arte contemporanea Palais de Tokyo.
Ackermann ha arricciato e stretto i suoi abiti con singolari cinture di seta; vestito una mezza dozzina di modelli con accappatoi, ancorandoli al suolo con pesanti stivali militari. Segno che il suo secondo lavoro come direttore creativo di Berluti ha scatenato la sua fantasia sulle calzature.
Ma alla fine, a spiccare negli abiti sono state soprattutto le tonalità dolci: pallidi turchesi, oro, gialli e blue. Una dimostrazione di nonchalance da parte del più grande poeta contemporaneo del fashion system; non è una sorpresa che lo show fosse pieno di retailer, in cerca di una moda galante per l’uomo più attento.
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