Haculla fa tremare il Pitti Uomo con il suo "horror picture show"
Lo spazio ricoperto di grandi pitture murali dalle tinte sanguinolente e le piccole scatole a forma di bara su tutte le sedie hanno fatto capire subito il mood: Haculla ci avrebbe fatto immergere in una sorta di Rocky Horror Picture Show. Successo garantito a Firenze, dove il brand newyorchese di streetwear di lusso uomo e donna ha fatto il suo debutto.

In un’atmosfera tra il punk e il gotico, le modelle, con indosso mascherine e camici banchi con schizzi di pittura, si incrociavano zigzagando sulla passerella, come scappate da un manicomio. All’improvviso, si sono fermate e hanno scostato le tende nere che, in mezzo alla sala, nascondevano le sculture giganti ed eccentriche dai colori pop di Harif Guzman, l’artista di strada americano di origine venezuelana il cui lavoro e all’origine di Haculla.
I suoi disegni e graffiti, ben riconoscibili dai colori forti e il tocco surrealista, sono disseminati su tutta la collezione, una sorta di retrospettiva dei 20 anni di lavoro dell’artista nel quartiere Downtown di New York, a sud di Manhattan. I suoi motivi elevano gli abiti, abbastanza basici (felpe, denim, camicie a quadri, giubbotti, parka, ecc.), sotto forma di applicazioni, ricami o stampe giocose e stravaganti, con uno spiccato lato dark (scheletri, coltelli, occhi con trucco sbavato, ecc.).
“Vogliamo celebrare il lato oscuro e nascosto presente in ciascuno di noi, quello che solitamente non viene mostrato nel mondo della moda”, ha raccontato nel backstage il Direttore Creatvo, Jon Koon, che ha l’ambizione di trasformare Haculla in un “brand globale”. “La label è fortemente radicata nelle street-art di New York e Harif, diventato oggi un pittore contemporaneo, è di certo colui che esprime al meglio questa realtà”.

È infatti con Harif Guzman che l’imprenditore e designer si è associato nel 2015 per lanciare il progetto, che da allora ha continuato a crescere a ritmi del 30/40 % all’anno, raggiungendo un fatturato di circa 6/7 milioni di dollari. Oggi il marchio è distribuito in oltre 40 Paesi attraverso un centinaio di store multimarca, tra cui Harvey Nichols, Selfridges, Lane Crawford, Neiman Marcus e Antonioli, solo per citare i più conosciuti.
Il concept è semplice ed efficace: offrire uno streetwear punk alto di gamma, con il valore aggiunto della garanzia artistica. A 300/400 dollari le felpe e 700/1.000 dollari i giubbotti, questi piccoli capolavori sono quasi regalati!
Jon Koon, il cui vero nome è Jonathat, 36 anni, non è certo alle prime armi. Figlio di immigrati cinesi originari di Hong Kong, è diventato milionario a 16 anni con Extreme Performance Motosport, la prima azienda che ha fondato, specializzata nell’importazione di accessori per le automobili dall’Asia agli Stati Uniti. Il successo è arrivato con la sua partecipazione in qualità di fornitore ufficiale al programma di MTV Pimp My Ride, dedicato alla personalizzazione delle macchine.

Laureato in International Business alla Georgetown University, ha ripreso l’attività al termine degli studi, collaborando con rapper e con il mondo dell’hip-hop nella confezione dei loro brand di abbigliamento. Tra aghi e filo, si è specializzato nel menswear e nel 2013 ha aperto il concept store e la label Private Stock.
Nel contempo, Jon Koon ha fondato Tykoon Brand Holdings, società che opera come distributore e consulente creativo di sette marchi di streetwear, tra cui Haculla e Private Stock, ma anche Mostly Heard Rarely, Seen 8-Bit, God’s Masterful Children. Collabora inoltre a livello creativo con Mauna Kea, Daniel Patrick, Domrebel Montréal, brand che saranno presenti a Parigi nello showroom Tykoon Brand Holdings in occasione dell’imminente Fashion Week maschile.
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