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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
28 set 2018
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H&M vede crollare l’utile netto del 25,3% nei 9 mesi

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
28 set 2018

Mentre le vendite globali del distributore scandinavo continuano a progredire (+3%), grazie all’apertura di nuovi punti vendita, il suo bilancio dei primi 9 mesi dell’anno 2018 (dal 1° dicembre al 31 agosto 2018) è influenzato da un significativo calo dei profitti: il fatturato arriva dunque a 153,9 miliardi di corone svedesi (14,9 miliardi di euro), mentre l’utile netto diminuisce del 25,3%, a 9,1 miliardi di corone (870 milioni di euro).

H&M collabora con la firma britannica Morris & Co. questo autunno - H&M


Il gruppo svedese punta nuovamente il dito sugli effetti dell’implementazione di un nuovo sistema logistico, che ha penalizzato il funzionamento dei suoi marchi negli ultimi mesi sui suoi 4 mercati principali: la Francia, gli Stati Uniti, l’Italia e il Belgio. Il costo addizionale del nuovo sistema ha raggiunto i 400 milioni di corone (38,7 milioni di euro). Quindi, se uniamo le vendite realizzate da queste 4 nazioni nel 3° trimestre, la loro attività mostra una contrazione dell’8%. Il gruppo fa poi lo stesso calcolo limitandolo agli altri 66 mercati sui quali è presente e nota, all’esatto contrario, un incremento di fatturato dell’8%. La Germania (+6%), la Svezia (+8%), la Russia (+24%) e la Cina (+13%) fanno parte dei Paesi nei quali la società guadagna quote di mercato, mentre la Francia, ad esempio, ha visto diminuire le vendite del 9% nel periodo (in cui sono stati aperti 7 negozi nuovi, ma anche chiusi altrettanti) e l’Italia è diminuita del 6%. Anche lo Stivale mostra un saldo zero nei negozi: 4 aperti e 4 chiusi nel periodo di nove mesi.
 
L’azienda svedese, che è appena stata criticata per la sua politica salariale nei confronti dei propri subfornitori, non è ancora riuscita ad affrancarsi dalle problematiche riguardanti le scorte di prodotti, che stanno affievolendo la sua redditività e che la obbligano a praticare maggiori sconti e promozioni. Questi articoli invenduti (o non ancora immessi sul mercato) rappresentano ad oggi 3,7 miliardi di euro di merci, vale a dire il 15% in più del 2017. Allo stesso tempo, H&M ha leggermente aumentato la sua pratica di effettuare dei ribassi nel 3° trimestre, nell’ordine di un +0,7%, ma ha appena annunciato che non intende aumentare gli sconti nei mesi a venire.

Focalizzandosi anche sullo sviluppo delle vendite online (+32% nel 3° trimestre, e +9% in un anno) per accelerare la sua trasformazione, il gruppo da 4.700 negozi prevede di lanciare prossimamente il proprio e-commerce in Messico e in Egitto, mentre Cos vedrà lanciato in Cina il suo e-shop quest’autunno, e arriverà anche su Tmall. Sul piano fisico, H&M sbarcherà nei prossimi mesi in Bielorussia, Bosnia e Tunisia (tramite dei franchising). Nel 2018, il gruppo avrà aperto 380 negozi nuovi, principalmente nei Paesi per lui nuovi, e avrà chiuso 140 punti vendita, soprattutto sui suoi mercati maturi.

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