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Versione italiana di
Laura Galbiati
Pubblicato il
4 mar 2020
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H&M apre la sua supply chain alle piccole imprese

Versione italiana di
Laura Galbiati
Pubblicato il
4 mar 2020

Il gruppo H&M lancia un nuovo, ambizioso progetto, denominato Treadler. Un’iniziativa rivoluzionaria, focalizzata sullo sviluppo durevole e l’approvvigionamento, che permetterà ad aziende esterne di accedere alla supply chain del colosso del fast fashion.

Treadler/H&M Group


Destinato agli operatori del settore, Treadler si inserisce nella volontà della società svedese di rendere la produzione di abbigliamento più ecologica. I piccoli brand potranno ricorrere a Treadler in diversi ambiti, dallo sviluppo prodotto al sourcing, dalla produzione alla logistica.
 
“Nuovi concept e format fanno parte della strategia di H&M Group per incoraggiare una crescita sostenibile”, ha spiegato l’azienda. “Treadler permetterà ai clienti di beneficiare dell’expertise di H&M Group, ma anche dei suoi partner di approvvigionamento di lunga data e del suo impegno a favore dell’ambiente, con l’obiettivo di aiutarli a superare le prime barriere incontrate dalla loro attività e ad accelerare un cambiamento durevole".

Il Direttore Marketing di Treadler, Gustaf Asp, ha dichiarato: “Crediamo ci sia un’opportunità nell’utilizzare tutto il potenziale degli importanti investimenti e del lavoro progressivo di sviluppo durevole di H&M Group a favore delle esigenze dei nostri clienti, il che contribuirà a stimolare la crescita a lungo termine di H&M Group, permettendo al contempo un cambiamento nel settore. Grazie a confronti con altre aziende, abbiamo identificato una domanda per questo tipo di servizi”.
 
Treadler opererà inizialmente su piccola scala e “offrirà un servizio su misura per adattarsi alle esigenze di ciascun cliente”.
 
Questa decisione rappresenta il primo grande annuncio dopo l’arrivo di Helena Helmersson alla guida del gruppo. Sono però diversi anni che la società comunica in merito alla risoluzione di problemi ambientali nel settore.
 
Secondo Gustaf Asp, l’azienda non è “né inquieta né preoccupata per l’apertura della propria supply chain. I brand individuali sono inevitabilmente limitati. Per andare più in là a livello di settore, dobbiamo aprirci alla collaborazione”.
 
Da parte sua, Helena Helmersson aggiunge che il settore della moda nel suo complesso non è mai stato sufficientemente rispettoso dell’ambiente. Al fine di correggere questo approccio in futuro, sostiene la manager, le aziende devono trasformare le loro supply chain. Il gruppo H&M lavora in tal senso già da qualche tempo e si è reso conto che “i risultati dei (suoi) sforzi possono essere utili ad altri”.

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