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27 ott 2021
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Guido Damiani: “Sale la domanda di preziosi, ma manca la manodopera di eccellenza”

Pubblicato il
27 ott 2021

L’hard luxury cavalca la ripartenza con un’impennata delle vendite, ma deve fare i conti con un rallentamento della supply chain dopo il picco di domanda post-covid. “Dopo la riapertura c’è stata grande attenzione per i preziosi perché il consumatore viaggia di meno e ha un surplus di budget, ma anche perché la pandemia ci ha fatto diventare più concreti, e i nostri prodotti si acquistano per essere tramandati di generazione in generazione”, spiega il presidente del gruppo Damiani, Guido Damiani, nel suo intervento di chiusura del Milano Fashion Global Summit.

Guido Damiani, presidente del Gruppo Damiani


Oltre al nodo delle materie prime, gli intoppi di approvvigionamento derivano soprattutto dalla “manodopera di eccellenza, sempre più richiesta, ma difficile da reperire”, prosegue Damiani. “Stiamo investendo per adeguare velocemente le nostre capacità produttive, ma nell’alta manifattura i tempi sono più lunghi e abbiamo dovuto rallentare le consegne sui mercati, andando in rottura di stock in tanti negozi”.
 
Nella fase critica della pandemia tutti i negozi del gruppo Damani erano chiusi. “Ci siamo messi a lavorare sui fondamenti dell'azienda e su quale business concentrarci. Nell’hard luxury il web ha valori ancora ridotti perché il consumatore vuole vedere il prodotto fisico ed essere rassicurato, ma l’e-commerce è quadruplicato nel 2020. Stiamo continuando ad investire, rafforzando il digital team interno, ma anche esternamente con l'acquisizione di una quota di minoranza nell’e-boutique di lusso LuisaViaRoma”, racconta l’imprenditore.

Damiani è anche presidente del comitato etico di Assogemme. “Il settore è da sempre molto attento alla sostenibilità di filiera. I nostri protocolli prevedono che qualsiasi fornitore certifichi che i diamanti non derivano da fonti illecite o da Paesi che ne finanziano guerre con la vendita. Sono andato personalmente a controllare prima del golpe in Birmania, poi in Sud Africa. Ormai c’è un’attenzione globale. La qualità del lavoro dei dipendenti è migliorata, le miniere che un tempo davano ricchezza a pochissimi, oggi aiutano i paesi a crescere con nuove scuole e ospedali”, conclude Guido Damiani.

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