23 apr 2013
Gucci vuol fare di Richard Ginori un marchio di lusso
23 apr 2013
La direzione di Gucci ha illustrato i progetti legati all’acquisizione dell’azienda fiorentina in difficoltà Richard Ginori nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Milano martedì 23 aprile. Senza svelare nessun dettaglio del piano di rilancio, che deve essere ancora finalizzato, la griffe di lusso italiana detenuta dal gruppo francese Kering (ex PPR) ha annunciato le sue ambizioni: ridare lustro alla storica manifattura di porcellane nata nel 1735 e trasformarla in un vero e proprio marchio di lusso, diversificandosi nel contempo nel segmento “art de la table”.
Unico pretendente alla ripresa dell’azienda, fallita nel gennaio 2013, Gucci ha acquisito Richard Ginori lunedì 22 aprile per 13 milioni di euro. Il closing dell’operazione è fissato per il prossimo 22 maggio. La prossimità che esiste tra le due aziende ha fatto di Gucci, più che del gruppo Kering, l’interlocutore più indicato per realizzare l’operazione. Entrambi le aziende sono situate alle porte di Firenze (Scandicci per Gucci, Sesto Fiorentino per Richard Ginori) e sono solamente 20 km a separarle.
«Siamo italiani e conosciamo benissimo il territorio toscano. Era logico che fossimo noi ad occuparci direttamente della gestione della manifattura. Per noi l’operazione è assolutamente chiara. Richard Ginori è un’eccellenza Made in Italy, una miniera di expertise, quindi andava salvata. L’azienda è stata avvilita da scelte sbagliate fatte negli ultimi 20 anni. Intendiamo investire per riportarla al suo splendore passato”, spiega il Presidente e Amministratore Delegato di Gucci Patrizio di Marco.
Sarà in effetti il top management di Gucci a riprendere in un primo momento le redini dell’azienda. La maison si è impegnata ha mantenere 230 posti di lavoro su un totale di 308 e di lasciare l’attività in Toscana. Gucci metterà a disposizione di Richard Ginori il suo know-how di competenze produttive e le sue conoscenze nel segmento del lusso, sia a livello distributivo che di marketing. La griffe intende inoltre rilanciare e valorizzare il Museo della Porcellana di Richard Ginori.
“Come Gucci, avevamo già nei nostri piani la volontà di entrare negli articoli per la tavola. Questo mercato ovviamente non è facile. È molto concorrenziale, ma ci sono anche nuove opportunità nei mercati emergenti. Vogliamo valorizzare l’eccellenza dell’azienda posizionandola come un marchio di lusso, iniettandovi innovazione, ma senza snaturare la sua identità artigianale. Richard Ginori non deve essere solo un produttore, ma un marchio, un emblema del lusso”, conclude Patrizio di Marco.
Richard Ginori produrrà e commercializzerà una linea di prodotti di arte della tavola a marchio Gucci. La nuova proprietà valuterà nei prossimi mesi se proseguire anche l’attività di licenza con altre case di moda.
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