Gucci partecipa all’asta di Christie's “Proof of Sovereignty” con la sua prima opera NFT
Le sperimentazioni di Gucci nel mondo digitale si allargano ad un nuovo terreno, gli NFT. La griffe fiorentina partecipa infatti alla battitura d'asta online di debutto di Christie’s, chiamata “Proof of Sovereignty”.
Gli NFT, o Non-Fungible Token per i non iniziati, sono una sorta di libri mastri digitali che certificano che una risorsa Digital è unica. E “Proof of Sovereignty” (letteralmente “Prova di sovranità”) è il nuovo rivoluzionario progetto della casa d'aste Christie's nel campo dell'arte e della cultura digitali.
L'asta dal vivo, che si svolge in diretta online dal 25 maggio al 3 giugno, “riunisce 18 artisti dei nuovi media che utilizzano la tecnologia blockchain, nonché metadati, archiviazione e standard legali che sono stati praticamente assenti da milioni di opere d'arte associate a token non fungibili fino ad ora”, ha precisato Gucci in un comunicato.
Presentato come un dialogo tra l'arte digitale del XX e XXI secolo, “Proof of Sovereignty” pone uno al fianco dell’altro personaggi dai background e dalle tecniche molto differenti tra loro, tra i quali il professionista più venerato dell’arte digitale, il defunto Nam June Paik, insieme ad artisti dei nuovi media come Marguerite de Courcelle, nota anche come "Coin Artist", Joshua Davis, noto come "Praystation", Claudia Hart, Lethabo Huma, KESH e Tamiko Thiel.
Anche artisti affermati come Jenny Holzer e Gerald Laing Estate fanno parte del mix, sottolineando l'importanza del mercato emergente dei NFT. La scelta dei talenti è stata curata da Lady PheOnix.
“Coerentemente con le sue filosofie del ‘prova e impara’ e del digital-first, Gucci sarà presente con il suo primo NFT: l'opera d'arte unica è stata concepita utilizzando un'animazione digitale tratta da “Gucci Aria”, l'ultima presentazione di una collezione di moda della griffe, un fashion film co-diretto dal direttore creativo di Gucci, Alessandro Michele, e dalla pluripremiata fotografa e regista Floria Sigismondi”, ha spiegato la casa di moda in un comunicato.
La scelta di affrontare questo nuovo mercato da parte di Christie's non dovrebbe essere considerata una sorpresa. La casa d'aste è infatti detenuta da François Pinault, l'azionista di controllo di Kering, il gigante del lusso francese che possiede, tra gli altri marchi, proprio Gucci, ma anche Yves Saint Laurent, Balenciaga o Bottega Veneta.
Nella visione di Michele, l'opera d'arte alla base di NFT affronta il messaggio generale di Aria, “quello del desiderio di sbocciare e fiorire dopo che l'ombra dell'inverno è passata”. Il racconto visivo del marchio fiorentino segna un momento storico, portando Gucci in un nuovo spazio mediatico e offrendo nuovi significati all'introduzione del direttore creativo alla collezione: “Il mito della fondazione viene rivisitato alla luce del presente”.
Per molti osservatori del lusso, la strategia di marketing di Gucci ha messo nel mirino specificamente la Generazione Z, un gruppo di consumatori dal potere d'acquisto apparentemente basso, ma dotato di un'elevata capacità d’influenza e, si spera, una robusta possibilità di spendere nel futuro. Tra le sue audaci mosse digitali, Gucci ha creato versioni virtuali delle proprie collezioni e dei suoi prodotti per eSport come Tennis Clash, piattaforme come Roblox, il videogioco a tema fashion Drest e l’app VRChat, in cui gli utenti possono vestire i loro avatar con i prodotti Gucci.
Con un nobile gesto, Gucci devolverà tutto il ricavato della vendita ad Unicef USA, a sostegno della partecipazione dell'Unicef a Covax, un'iniziativa volta a garantire un accesso globale giusto ed equo ai vaccini contro il Covid-19.
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