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Gianluca Bolelli
Pubblicato il
5 ott 2018
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Gucci: Marco Bizzarri rassicura il suo personale sul profilarsi di una crescita più lenta

Di
Reuters
Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
5 ott 2018

Il CEO di Gucci, brand che costituisce il motore principale della redditività del gruppo Kering, ha voluto rassicurare il proprio personale a fine settembre sull'evoluzione della crescita del marchio italiano, le cui vendite sono esplose negli ultimi due anni.

Gucci - Primavera-Estate 2019 - Womenswear - Parigi - © PixelFormula


In un video ad uso interno, al quale Reuters ha avuto accesso giovedì, Marco Bizzarri dice al suo personale di non sentirsi destabilizzato dalle variazioni, a volte importanti, delle performance giornaliere dei loro negozi, legate a basi di comparazione molto elevate.
 
“Sono qui per rassicurarvi. Gucci è più forte che mai (...) e mantiene un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza (...) sono molto fiducioso”, afferma il massimo dirigente, riferendosi alla "nuova ed eccezionale sfilata" vista il giorno prima a Parigi.

Il marchio fiorentino ha infatti presentato il 24 settembre la sua collezione di prêt-à-porter primavera-estate 2019, miscelando ispirazioni barocche e disco sulla scena del Palace, tempio delle notti parigine degli anni ’80.
 
In questo video, mostrato a Reuters da una persona che fa parte dell’industria della moda, Marco Bizzarri riconosce, tuttavia, che un rallentamento sarà inevitabile “ad un certo punto”.
 
“Un marchio non può crescere continuamente dal 50% al 60% al mese. È impossibile”, dice.
 
Interpellato, Kering ha rifiutato di commentare.
 
Dopo aver visto aumentare le vendite del 13% nel 2016, poi esplose di un +45% nel 2017, Gucci ha proseguito nel suo slancio con una crescita organica del 44% nel primo semestre 2018.
 
Trasportato da un'estetica corposa e variegata che incontra le aspirazioni dei giovani consumatori del lusso e da una strategia digitale molto efficace, Gucci mette a segno di gran lunga la migliore prestazione del settore da due anni, davanti a Louis Vuitton, di proprietà di LVMH, o di Hermès. Il marchio realizza il 70% dei profitti di Kering.
 
Di fronte alle domande degli investitori sulla capacità della griffe di mantenere la sua attrattiva ed evitare il rischio di assuefazione del cliente, il CEO si era mostrato molto fiducioso in giugno.
 
Pur evocando una futura "normalizzazione" della crescita dopo un percorso simile, Marco Bizzarri si è fissato l’obiettivo di far crescere Gucci a un ritmo due volte più veloce di quello del mercato del lusso e di farne il primo marchio mondiale del settore davanti a Louis Vuitton, le cui vendite sono stimate all’incirca a 9 miliardi di euro.
 
Pressato da domande poste dagli analisti sul ritmo di questa "normalizzazione", Jean-Marc Duplaix, direttore finanziario di Kering, aveva dichiarato alla fine di luglio che essa sarà "molto graduale" e che la performance del secondo semestre sarà "molto solida".
 
Kering pubblicherà il suo fatturato del terzo trimestre il 23 ottobre.

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