13 nov 2020
Gruppo Reda lancia “The Rewoolutioner Business Program” spingendo sulla trasformazione digitale
13 nov 2020
Il gruppo biellese del tessile-abbigliamento ha concepito un innovativo progetto di shopping a 360 gradi per Rewoolution, il suo brand di activewear in lana merino pensato per l’abbigliamento tecnico outdoor e rivolto allo sport e al tempo libero. “The Rewoolutioner Business Program” coinvolge sia lo store fisico che la boutique online, puntando a creare un’esperienza altamente gratificante per l’acquirente ed allo stesso tempo sfruttare i canali e le competenze dei retailer, per un’esperienza d’acquisto integrata che consentirà al cliente di toccare e provare i capi in store ed acquistarli online direttamente in negozio.
Convinta che l’accelerazione della trasformazione digitale sia ormai una strategia imprescindibile, e da sempre sensibile alle tematiche di tutela dell’ambiente e al trattamento equo degli animali, l’azienda di Valle Mosso – che ha mantenuto invariato l’organico di 550 dipendenti – vuole così rispondere alle esigenze di consumatori e retailer che condividono i valori di sostenibilità, trasparenza e responsabilità nei confronti dell’ambiente e della comunità e che vogliono dimostrarlo mettendosi in gioco.
Un approccio ormai insito nel DNA di un’azienda che da diverso tempo sta facendo da apripista in un comparto tessile in passato spesso troppo ‘inamidato’ ed impermeabile alle innovazioni, essendo stato alcuni anni fa il primo lanificio al mondo a sbarcare nell’online con un proprio sito di e-commerce e lo scorso luglio la prima azienda tessile italiana ad ottenere la certificazione di elevato rispetto per l'ecosistema e sviluppo sostenibile B Corp, mentre Rewoolution è stato il primo brand tricolore di sportswear ad ottenere questa prestigiosa certificazione.
Nelle boutique aderenti a “The Rewoolutioner Business Program” sarà installato un display in store con digital access point, una vetrina dedicata per una settimana per dare visibilità al progetto e vi sarà la possibilità di avere una formazione dedicata sui capi, sulle tecniche di vendita e di applicazione web. Il tutto supportato da un sample set, così da sgravare il negoziante dall’avere uno stock fisico. I primi due negozi partner selezionati per lanciare il programma sono Strike a Napoli e Y a Torino. Il progetto proseguirà poi con varie nuove adesioni, fa sapere il Gruppo Reda.
A proposito di e-commerce, il negozio online di Reda tra il 2018 e il 2019 ha avuto una crescita del +134% e dal 2019 al 2020 del +17%. Per diffondere la cultura della vendita online anche per il BtoB, a settembre 2020, in occasione di Milano Unica, Reda ha lanciato la piattaforma digitale Reda 4.0, che permette ai clienti di avere a portata di click tutte le collezioni, le novità e l’offerta completa di tessuti Reda.
Il fatturato netto complessivo dell’azienda biellese nel 2019 è stato di 126 milioni di euro (60% Italia 40% Estero), in linea con il 2018. I primi mercati di Reda e del brand Rewoolution sono Italia, Germania, Austria e Svizzera. Quest’ultima è la nazione che è cresciuta di più nell’ultimo anno.
Nell’esercizio 2020 il comparto tessile non ha registrato nel complesso un andamento positivo e, in particolare nel settore si è registrata una contrazione degli ordinativi della clientela italiana e straniera, puntualizza a FashionNetwork.com l’azienda piemontese. Le motivazioni di tale rallentamento della domanda sono molteplici: dalla persistente incertezza legata al quadro complessivo macroeconomico, alla riduzione e diversa riallocazione dei consumi di abbigliamento sul mercato nazionale.
Ovviamente, Reda segnala anche le preoccupazioni più recenti per la diffusione dell’epidemia di Covid-19 che fa registrare ancora oggi numerosi casi di contagio in molti Paesi del mondo, ammettendo che “il nostro outlook prevede per l’esercizio in corso una contrazione, sia nei volumi di vendita, sia nei margini aziendali. Ancora una volta non potremo che adattarci alle dinamiche di mercato, utilizzando flessibilità ed efficienza e attuando quelle misure necessarie a ridurre al minimo i negativi impatti prodotti dal calo dei volumi e della domanda”, fa sapere il gruppo.
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