28 lug 2016
Gran Sasso si espande in Corea del Sud con il gruppo Forward Global Fashion
28 lug 2016
Il brand Gran Sasso (del Maglificio Gran Sasso S.p.A. di Sant'Egidio alla Vibrata, in provincia di Teramo) continua l’espansione nel mercato internazionale, iniziando una collaborazione con l’importante gruppo di distribuzione coreano FGF (Forward Global Fashion Co.), proprietario di vari punti vendita con alcuni tra i più importanti brand del fashion system, negozi di food & wine e del ristorante con cucina italiana “Buonasera”.
Dalla prossima stagione, alcuni capi selezionati della collezione uomo Autunno/Inverno 2017 di Gran Sasso saranno presenti negli store “Coevo” e “IMZ Premium”. Il brand manager Carlo Di Stefano dichiara: “Siamo molto soddisfatti dell’accordo con FGF Group, che nella sua offerta promuove il lifestyle europeo e soprattutto il Made in Italy, in particolare per l’alta qualità che contraddistingue i prodotti ed i servizi offerti ai loro clienti, elemento fondamentale per un brand come Gran Sasso. Un piccolo passo è stato fatto e speriamo sia l’inizio di una grande collaborazione”.
Nata come piccola azienda familiare grazie allo spirito imprenditoriale della famiglia Di Stefano, il Maglificio Gran Sasso si colloca tra i principali player nella produzione e commercializzazione di maglieria e abbigliamento casual. Ogni prodotto di Gran Sasso viene eseguito a mano, con tecniche di alto artigianato. In questi anni è entrata operativamente in azienda anche la terza generazione, che continua a mantenere quell’equilibrato mix di tradizione e modernità del prodotto che da sempre contraddistingue il marchio.
Giappone, Germania, Francia, Olanda, Belgio, Scandinavia e USA sono i principali mercati di Gran Sasso al di fuori dell'Italia. Il brand, che genera un fatturato di circa 30 milioni di euro e mantiene circa 300 dipendenti, è uno dei pochissimi che sono riusciti a resistere alla grossa crisi che ha colpito il distretto della Val Vibrata abruzzese, esempio di straordinario successo industriale manifatturiero negli anni '80-'90, ma oggi pesantemente in difficoltà, con 5.845 persone che hanno perso il lavoro nell'area a fine 2015 rispetto all'inizio della crisi, una perdita di occupazione del 74% e 178 aziende fallite.
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