Grace Wales Bonner apre la moda uomo a Parigi col bildungsroman di Baldwin e lo spirito combattivo di Fanon
Grace Wales Bonner è una stilista britannica di origine afro-caraibica, che ha ottenuto un grande successo grazie alla sua collaborazione con il marchio tedesco Adidas, eppure la sua sfilata in Place Vendôme martedì sera è sembrata un momento tipico e quintessenziale di moda parigina.
L'ispirazione di Wales Bonner è stata una serie di artisti, scrittori e teorici politici che hanno fatto della Parigi del dopoguerra la loro casa, e la sua collezione è stata un tentativo di esprimere attraverso i vestiti come questi uomini dal pensiero libero abbiano visto sbocciare il loro talento e i loro pensieri.
Grace Wales Bonner è balzata alla ribalta per la prima volta con il suo primo défilé del 2014, mostrando una confezione rivoluzionaria e tagli innovativi che fanno riferimento alla scoperta dello stile sartoriale da parte dei suoi antenati a Londra, e al modo in cui gli hanno attribuito un loro tocco personale. In questa stagione, si è ispirata a un particolare periodo storico in cui i primi pionieri neri sono venuti a Parigi per esprimere le proprie idee e fa conoscere le loro culture. Dal poeta Aimé Césaire alla ballerina Josephine Baker; dallo scrittore e senatore Alioune Diop al romanziere James Baldwin, fino al filosofo politico Frantz Fanon.
Come nel suo debutto, questa sfilata è iniziata con una redingote in lana pregiata dal bel taglio con colletto bianco a contrasto, e si è conclusa con due meravigliosi smoking: uno nero con righe e fusciacca color tabacco, l'altro con bottoni nascosti spostati e colletto a contrasto. Tagliati in modo impeccabile, accessoriati in maniera intrigante, ciascuno con una spilla di perle. Ognuno simboleggia sartorialmente la ricerca di questi artisti neri per sfuggire al razzismo intrinseco dei loro tempi.
Mentre gli ospiti si sedevano, un brillante trombettista jazz, Hermon Mehari, suonava una serie di assoli - in stile Miles Davis, sia lamentosi che declamatori.
Grace è toccata dalla grazia della capacità di mescolare la sartoria d’alta gamma con lo stile sportivo più azzimato. Come nella sua combo con Adidas, che ha prodotto maglie e top in microfibra, caratterizzati da un nuovo logo WB.
Maglie skinny a coste verticali con motivi orizzontali, o eleganti pantaloni da gentleman con vita in raso rovesciata, il tutto mescolato a cappotti voluminosi in bouclé di lana color limone o in seta increspata rosa - per un grande guardaroba.
Con uno switch importante, la stilista ha mostrato anche abiti da donna: da vestiti in maglia con scollo all'americana, a gonne con occhielli e giacche e blazer con ricami di conchiglie.
Anche le ragazze più giovani che sfilavano hanno indossato i blazer a contrasto di Grace, tra cui la sedicenne Raee Kebede, figlia della modella etiope veterana e dea delle passerelle Liya Kebede. Quest'ultima era anch’essa della partita, vestita con un giubbotto da atletica stretch e una gonna in macramè.
Wales Bonner ha scelto una location simbolica: il Grand Hotel d'Evreux, situato nell'angolo nord-ovest di Place Vendôme, “l'epicentro del lusso europeo”, nelle parole della designer, luogo in cui si è conquistata prolungati applausi. Un trionfo personale al termine della migliore espressione di stile postcoloniale mai vista finora nella moda.
Intitolata “Reverie”, la presentazione ha costituito una meditazione su un gruppo eterogeneo di artisti di colore che sono stati ispirati da – e hanno a loro volta ispirato – la cultura francese. Il che, in un'epoca in cui così tanti media mainstream conservatori trascorrono ore, versando fiumi d’inchiostro o realizzando trasmissioni, ad attaccare la cultura del risveglio, la cosiddetta woke culture, e il movimento BLM (Black Lives Matter), ha reso questa sfilata in passerella una dichiarazione umanista di eccezionale vitalità.
Audaces fortuna juvat.
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