APCOM
14 mar 2014
Google e il negozio a New York, forse sarà un museo
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14 mar 2014
Per ora è uno spazio vuoto di 2.438 mq. a meno di cento metri dall'Apple Store di SoHo, New York. Ma presto potrebbe diventare non solo il principale nemico del colosso di Cupertino, ma anche il segno di una svolta epocale per Google. Secondo quanto riporta CNN Money il gruppo californiano avrebbe chiuso un affare e sarebbe pronto ad aprire il suo primo store nella metropoli, al 131 di Greene Street.
Il motore di ricerca - che a New York ha una sede nel quartiere di Chelsea - non ha voluto commentare, ma come riporta "Fortune", che cita la società di real estate Douglas Elliman, da mesi il colosso di Montain View, California, starebbe cercando uno spazio nella metropoli.
Il negozio potrebbe servire a Google come trampolino di lancio per entrare nella produzione di suoi dispositivi tra cui i tablet e gli smartphone Nexus, i notebook Chrome, la tv Chromecast e in futuro i Google Glass e una linea di smartwatch. Ma questo, come ricorda l'analista Sucharita Mulpuru, non è abbastanza per dire con certezza che Google stia aprendo un suo flagship store. Infatti lo spazio potrebbe diventare "un museo" di Mountain View con nuove mostre e presentazioni di idee e ricerche con scadenza mensile.
Forse - continua l'analista - potrebbe essere una base di terra per le due piattaforme che nei mesi scorsi erano state attraccate a San Francisco, California, e in New England dal colosso hi-tech. Ma l'avventura di SoHo non sarebbe il primo tentativo di Google di entrare in questo mercato. L'anno scorso aveva lanciato i Winter Wonderlab, dei negozi temporanei in diverse città degli Stati Uniti per presentare i propri prodotti durante le feste di Natale.
Questa mossa aveva fatto pensare a una presenza fissa: tuttavia (come Microsoft, che nel 2012 ha lanciato i suoi negozi con scarso successo) Google non ha mai puntato a presentare i suoi dispositivi in un unico luogo controllato nei minimi dettagli, una scelta che ha costruito buona parte della fortuna di Apple.
Fonte: APCOM